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da Il Corriere canadese del 21 aprile 2005

Canada, l’Ndp contro la riforma-Volpe sull’immigrazione

Siksay: si tratta di un'operazione di facciata

La riforma Volpe non è in grado di risolvere i problemi legati all’immigrazione in Canada. Ne è convinto l’Immigration Critic dell’Ndp Bill Siksay, secondo cui il piano annunciato dal ministro lunedì “non risponde alle lacune strutturali del sistema”, che andrebbe invece ripensato completamente.
“I liberali sono bravissimi a fare delle promesse ai canadesi – ha dichiarato il deputato ndippino – mentre lo sono un po’ meno quando si tratta di realizzarle da un punto di vista politico e legislativo. Credo che sia sufficiente analizzare quanto è stato promesso sulla Sanità, sul child care e sugli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto e quanto poi effettivamente è stato fatto. Perché dovremmo credere a queste nuove promesse sugli immigrati?”.
I problemi che caratterizzano il sistema – secondo Siksay – sono molteplici: “Penso ad esempio a come sia poco equilibrato il settore dell’immigrazione da un punto di vista geografico: ci sono cioè aree del mondo che sono penalizzate a favore di altre. Penso, in secondo luogo, a quanto sia stato fatto poco dal governo per quello che riguarda la fase dell’integrazione di un nuovo arrivato”.
“Dovremmo – ha aggiunto il parlamentare – facilitare l’ingresso degli studenti stranieri e non solo con operazioni di facciata come è stato proposto dai liberali, ma aiutando concretamente i giovani che vogliono venire a studiare nel nostro Paese, specialmente coloro che provengono da Nazioni in via di sviluppo”.
Ma per poter far fronte a tutte le emergenze del settore dell’immigrazione, per Siksay sarebbe necessario un investimento finanziario più massiccio da parte del governo federale: “Negli anni Novanta i liberali portarono avanti un progetto di taglio alla spesa che investì numerosi settori e tra questi quello dell’immigrazione. Dobbiamo invece renderci conto dell’importanza dei nuovi arrivati in Canada”.