Progetto Melting Pot Europa
Per la promozione dei diritti di cittadinanza

redazione@meltingpot.org

Dona ora!
English | Français | Español
Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento

SANS-PAPIERS

Home sans-papiers

Normativa

Archivio e guida legislativa
Guida legislativa
Testo Unico Immigrazione
Regolamento di attuazione
Normativa italiana
Normativa europea
Giurisprudenza italiana
Giurisprudenza europea
Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Consulta le schede

DIRITTI DI CITTADINANZA

Home cittadinanza
Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Approfondimenti
Comunicati stampa e appelli
Incontri informativi e formativi
Interviste
Notizie
Rapporti e dossier
Reportage e inchieste
Tesi di laurea, ricerche e studi
Traduzioni
Video
Immagini
Audio

Rubriche

Spazi di significati
Speciale Sanatoria 2020
Leggi Salvini
Campagna Lesvos calling
Around Europe
Questione asilo
Speciale CPR - CIE
A proposito di Accoglienza
Confini e frontiere
Il punto di vista dell’operatore
In mare
Papers
Speciale Hotspot
Un mondo, molti mondi
Radio Melting Pot
Voci dal Sud
Migrarte
Archivio delle Rubriche

Ricerca

Argomenti sans-papiers
Argomenti cittadinanze
Tag geografiche

Chi siamo

Il progetto
Sostienici
Assegnaci il tuo 5‰
Servizi
Formazione Melting Pot
Aiutaci a tradurre
Autori e traduttori
Avvocati
Collabora
Seguici
Contatti

Tweet di @MeltingPotEU
Home » Cittadinanze » Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Versione per la stampa

Tutte le versioni di questo articolo: [English] [italiano]

Rubrica: Confini e frontiere

Canali umanitari subito! Immediata evacuazione dalla Grecia e dalla Turchia

Appello alla mobilitazione del Progetto Melting Pot e della campagna Lesvos calling

Vai alla campagna Lesvos calling

#lesvoscalling #opentheislands #stopeuturkeydeal #safepassages

La crisi umanitaria in Grecia, nelle isole hotspot del Mar Egeo e al confine con la Turchia sta drammaticamente peggiorando di ora e in ora, da quando lo scorso 27 febbraio il presidente turco Erdogan ha annunciato, dopo l’intensificarsi degli scontri in Siria, di inviare verso l’Europa “milioni di profughi” che risiedono in Turchia. In questo momento, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, oltre 13.000 rifugiati, si sono radunati lungo i 212 km del confine terrestre greco-turco che corre lungo il fiume Evros nella Grecia nord-orientale.

In risposta, il governo greco di destra guidato da Kyriakos Mītsotakīs ha dichiarato lo stato d’emergenza, disposto la chiusura delle frontiere dispiegando le forze armate, e sospeso il diritto di chiedere asilo politico per un mese.
A Kastanies, un piccolo villaggio greco al confine con la Turchia, si stanno ammassando in migliaia. Le persone che cercano di passare vengono fermate e rimandate indietro, la polizia greca fa anche uso di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua.

La chiusura dei confini greci e dei respingimenti avviene anche in mare. I video diffusi ieri mostrano una motovedetta della Guardia costiera greca mentre sperona e spara contro un gommone con a bordo decine di persone. Un altro barcone avvicinato dalla guardia costiera si è ribaltato e un bambino è morto annegato.

L’UE ha offerto ad Erdogan una formidabile arma di ricatto, assegnando alla Turchia il ruolo di "gendarme esterno" con l’accordo del 18 marzo 2016, che prevedeva un finanziamento di 3 miliardi di Euro, in seguito raddoppiati. La Turchia ha effettivamente svolto il lavoro sporco per conto dell’UE, fortificando con una barriera i suoi confini a sud ed est, consapevole che l’incapacità di gestire un afflusso di persone dentro i confini europei avrebbe prima o poi portato a situazioni devastanti.

Gli arrivi nelle isole del Mar Egeo non si sono mai del tutto arrestati e per effetto delle nuove politiche in materia di immigrazione varate del governo greco, questi luoghi sono diventati delle prigioni a cielo aperto. Più di 40.000 persone sono bloccate, alcune dal 2016, in condizioni disumane nei centri hotspot di Lesvos, Chios e Samos, strette tra le difficoltà materiali dell’assenza di servizi e un clima di ostilità e violenza della popolazione, che viene costantemente alimentato dalla presenza di gruppi di estrema destra. L’isola di Lesvos è sotto assedio.

Tutto il Paese ellenico e le sue isole sono diventate dal 2016 un laboratorio fallimentare delle politiche dell’Unione europea in tema di migrazioni e asilo. L’UE è perciò la prima responsabile di questo “esperimento” di contenimento e respingimento che raffigura il totale e sistematico naufragio dei diritti fondamentali. A farne le spese sono gli uomini, le donne e i bambini usati come arma di ricatto, bloccati dai lacrimogeni della polizia nella “terra di nessuno” o sui gommoni mentre cercano di non annegare, costretti a vivere privati di ogni cosa in mezzo al fango di Moria.

È tempo di agire: facciamo appello alla mobilitazione sotto le sedi istituzionali dell’Unione europea e della Grecia.

Già in queste ore si stanno organizzando diversi presidi e appuntamenti in piazza: la nostra giusta indignazione non può fermarsi ad una generica richiesta di responsabilità verso le istituzioni europee e gli Stati membri dell’Ue.

Pretendiamo l’immediata cessazione dell’accordo con la Turchia; l’apertura del confine tra la Grecia e la Turchia; di canali umanitari per raggiungere in modo sicuro i paesi dell’Unione.

Rivendichiamo la libertà di movimento: le persone che si trovano nelle isole del Mar Egeo devono essere immediatamente evacuate e portate sulla terraferma, e in deroga al regolamento di Dublino, ricollocate negli altri Paesi nei quali deve essere garantita un’accoglienza dignitosa e il diritto d’asilo.

Non possiamo rimanere immobili e aspettare che si compia l’ennesima tragedia, che altri esseri umani siano abbandonati come vite di scarto. Non possiamo accettare che in nome di uno "stato di emergenza" vengano calpestati i diritti e perpetrate violenze.

Evacuazione immediata da tutta la Grecia e dalla Turchia!
Canali umanitari subito!
Libertà di movimento per tutte e tutti!
Stop accordo UE-Turchia!

— 

Di seguito una serie di iniziative che ci hanno segnalato:
- Roma, mercoledì 4 marzo, piazza dei Santi Apostoli (evento FB)
- Torino, venerdì 6 marzo, corso Galileo Ferraris 65 (evento FB)
- Trieste, sabato 7 marzo, Via Gioacchino Rossini 16 (evento FB)

Assegna il tuo 5‰ al Progetto Melting Pot!

Vedi anche

  • Fermate l’accordo Ue-Turchia e aprite i confini. Canali umanitari subito!
  • La Grecia sospende i diritti umani fondamentali ai richiedenti asilo
  • Basta accordi con la Libia. Ad Adria, sanzionato il Cantiere Navale Vittoria. Per gli attivisti è complice di “crimini contro l’umanità”
  • Iniziativa della campagna Lesvos calling al Consolato greco di Venezia
  • Questa isola è un carcere
  • Al confine greco-turco i politici giocano con le vite delle persone
  • Tavolo Asilo: UE intervenga subito con un piano urgente di ricollocamento dei profughi che giungono in Grecia e Bulgaria
  • Lesbo, MSF: “La vera emergenza è evacuare le persone”
  • Cronache da Chios
  • #EUshame - Occupata la sede della Commissione Europea a Milano
  • Lo “scudo d’Europa” è una sequela di violazioni e abusi del diritto
  • Lesvos - A cosa serve la strategia della tensione sull’isola?
  • L’isola di Lesvos sotto pressione tra coronavirus, militarizzazione e aggressioni neonaziste
  • La Germania in febbraio ha sganciato altri 32 milioni di euro a Erdogan
  • Human Rights Watch: Grecia, violenza contro i richiedenti asilo alla frontiera terrestre
  • Evacuate subito le isole greche. Mai più Moria!
[ 3 marzo 2020 ]
Sostieni il Progetto Melting Pot Europa!
Dona almeno 1€ - Inserisci l'importo:
Photo credit: Border crossing

TAG

ARGOMENTI:
#Lesvoscalling, Accordo UE-Turchia, Confine tra Grecia e Turchia, Diritti umani, Diritto di asilo, Est Europa, Europa, Grecia e immigrazione, Lesvos, Turchia e immigrazione
GEOTAG:
Grecia, Isola di Lesvos, Isole Egee, Turchia

Chi siamo

  • Il progetto
  • Sostienici
  • Assegnaci il tuo 5‰
  • Servizi
  • Formazione Melting Pot
  • Aiutaci a tradurre
  • Autori e traduttori
  • Avvocati
  • Collabora
  • Seguici
  • Contatti

Sans papier

Normativa

  • Archivio e guida legislativa
  • Guida legislativa
  • Testo Unico Immigrazione
  • Normativa italiana
  • Normativa europea
  • Giurisprudenza italiana
  • Giurisprudenza europea
  • Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Cittadinanze

  • Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
  • Approfondimenti
  • Comunicati stampa e appelli
  • Incontri informativi e formativi
  • Interviste
  • Notizie
  • Rapporti e dossier
  • Reportage e inchieste
  • Tesi di laurea, ricerche e studi
  • Traduzioni
  • Video
  • Immagini
  • Audio

Rubriche

  • Speciale Sanatoria 2020
  • Leggi Salvini
  • Campagna Lesvos calling
  • Around Europe
  • Questione asilo
  • Speciale CPR - CIE
  • A proposito di Accoglienza
  • Confini e frontiere
  • Il punto di vista dell’operatore
  • In mare
  • Papers
  • Speciale Hotspot
  • Un mondo, molti mondi
  • Radio Melting Pot
  • Voci dal Sud
  • Migrarte
  • Archivio delle Rubriche

Ricerca

  • Argomenti sans papiers
  • Argomenti cittadinanza
  • Tag geografiche

Social

facebook

twitter

telegram

youtube

rss

TELE RADIO CITY s.c.s.

Onlus
P.I. 00994500288
Iscr. Albo Soc. Coop.
n. A121522

CREDITS

web design HCE s.r.l.

2003-2021
creative commons

Cookies
Privacy Policy

Melting Pot è una testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Padova in data 15/06/2015 n. 2359 del Registro Stampa.