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Cap Anamur. Benvenuti in Europa!

Tutti gli aggiornamenti sono tratti dal sito peacereporter.net

L’arrivo della nave di un’organizzazione umanitaria tedesca appena fuori dalle acque territoriali italiane con a bordo trentasette profughi salvati su un gommone in panne al largo delle coste libiche, sta per trasformarsi in un caso internazionale difficile da sbrogliare.

Il salvataggio dei trentasette profughi da parte della nave di proprietà dell’omonima organizzazione umanitaria tedesca
con base a Colonia, è avvenuto il 20 giugno scorso.
La Capitaneria di Porto Empedocle ha negato l’accesso in acque italiane alla nave con la motivazione che il comportamento dei membri dell’organizzazione umanitaria tedesca sarebbe poco chiaro visto che avrebbero salvato i profughi undici giorni fa, chiedendo solo il 1 luglio di entrare nelle acque territoriali italiane.

Ma la vicenda della Cap Anamur è destinata ad ingarbugliarsi…
Circondati dalla marina militare e quasi abbordati dalla Finanza attendono l’arrivo di una barca con a bordo aiuti umanitari, un avvocato e un deputato. “Se facessero un blitz lo considereremmo un atto di pirateria” queste le parole di Elias Bierdel, presidente dell’organizzazione Cap Anamur, a PeaceReporter.

Da venticinque anni questa imbarcazione molto particolare gira i mari del mondo in cerca dei profughi e fuggiaschi che si sono persi tra le onde nel tentativo di fuggire da povertà, miseria e oppressione.

La Cap Anamur con il suo carico di esseri umani sta mettendo in crisi il concetto dell’Europa come fortezza , che non ha, ne vuole avere una politica dell’asilo e dell’accoglienza degli stranieri, e che in questo panorama di chiusura l’Italia si segnala per durezza e miopia.

A bordo della nave tedescascrive Alessandro Dal Lago in un suo articoloci sono degli esseri umani, e di questi in primo luogo dobbiamo prenderci cura. Avanguardia di un’umanità anonima, essi non sarebbero certamente i primi a essere sacrificati in nome del realismo dei paesi ricchi. È necessario quindi mobilitarci perché la Cap Anamur sia accolta in Italia e i profughi sudanesi salvati.
Un primo gesto reale per pacificare davvero il Mediterraneo
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Per approfondimenti vedi anche le interviste a Pablo Trincia giornalista di peacereporter.net e Gianfranco Schiavone dell’Ics – Consorzio italiano di solidarietà.