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Carta di soggiorno – Per ottenerla è necessario un contratto di lavoro a tempo indeterminato?

Al di là delle considerazioni esposte molto chiaramente sulle condizioni di vita a cui sono costretti gli immigrati e sulla forte precarietà della loro esistenza in generale, condizionata anche dalla precarietà e dalla breve durata del pds, la questione centrale del quesito sopra esposto è quella del tipo di lavoro che secondo la questura sarebbe necessario possedere per poter ottenere la carta di soggiorno.
Da quanto ci viene riferito risulta che la questura rifiuterebbe di prendere in considerazione la domanda dell’interessata di rilascio della carta di soggiorno in quanto si tratterebbe di una persona che non ha un lavoro a tempo indeterminato, bensì a tempo determinato. Si può dedurre che la distinzione operata dalla questura poggi sulla circostanza che chi dispone di un lavoro a tempo determinato non potrebbe garantire un reddito a carattere stabile quindi, a causa della mancanza del requisito del reddito sufficiente richiesto dalla norma in materia (art. 9, comma 1, Testo Unico sull’Immigrazione).

In realtà il fatto che vi sia un contratto di lavoro a tempo determinato non dimostra di per sé la mancanza di un reddito; ciò perché l’interessata sta lavorando e, una volta cessato il contratto di lavoro a tempo determinato, concluderà, come avviene generalmente, (magari con lo stesso datore di lavoro) un nuovo contratto a termine della stessa durata del precedente. Si consideri che ci sono tantissime persone che vivono tutta la vita svolgendo consecutivamente più contratti di lavoro a tempo determinato; pensiamo poi al lavoro interinale i cui contratti possono essere dal punto di vista formale persino della durata di un giorno, di una settimana o di un mese.
Esempio pratico – Si consideri che nel Veneto, i contratti di lavoro del settore termale nella zona di Abano, Montegrotto, Battaglia Terme, Galzignano, sono regolati da un contratto collettivo territoriale che per definizione considera tutti i rapporti di lavoro relativi come contratti a tempo determinato. In effetti la stagione nel settore termale è di nove mesi, e questi contratti hanno di conseguenza una durata corrispondente, pur prevedendo l’obbligo del datore di lavoro di offrire nella stagione successiva il posto ai medesimi lavoratori con i quali si era concluso il contratto l’anno precedente. Siamo quindi in presenza di un intero bacino del mercato del lavoro regolato da contratti a termine. Ci sono famiglie che vivono da sempre con questo tipo di lavoro e che hanno una continuità di reddito e di impiego nel medesimo settore; la loro stabilità di reddito è documentata da fatto che, seppure risparmiando, sono magari riusciti a costruirsi la casa, a pagare il mutuo, a fare una vita normale e decorosa.

Ritengo quindi che la questura non possa rifiutare di rilasciare la carta di soggiorno (fermo restando la presenza di tutti gli altri requisiti previsti dalla legge) solo perché il reddito disponibile da parte della lavoratrice interessata è considerato un reddito non stabile per tutto il futuro.
D’altra parte nessuno è in grado di prevedere il futuro e nessuno è in grado di considerare un reddito assolutamente stabile perché capita – e dovrebbero saperlo anche le questure – che anche chi ha un lavoro a tempo indeterminato può perderlo perché le aziende vanno in crisi, chiudono o riducono il personale.
Sulla base delle considerazioni appena evidenziate, non vedo alcuna ragione per distinguere a priori tra la richiesta di carta di soggiorno di una persona con contratto a tempo indeterminato e la richiesta da parte di una persona con contratto a tempo determinato.
Consiglio pratico – L’interessata ha tutto il diritto di inoltrare fisicamente la propria domanda di carta di soggiorno (anche insistendo) e di pretendere una risposta scritta e motivata da parte della questura competente. Se questa risposta fosse negativa, l’interessata – fermo restando il suo diritto di rinnovare nel frattempo il pds – ha il diritto di promuovere un ricorso contro questo provvedimento con, a mio avviso, ottime prospettive di vincerlo.

Naturalmente ci auguriamo che l’ufficio interessato voglia fare una valutazione più compiuta e corretta del caso, specialmente dovendo prendere atto della ferma decisione dell’interessata di insistere nella propria richiesta di ottenere il rilascio della carta di soggiorno, considerato anche che molte questure, in situazioni di questo genere, ricevono la domanda di carta di soggiorno e provvedono al rilascio della stessa.