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Casi di straordinaria malaccoglienza nell’albese

Una conferenza stampa di CarovaneMigranti per denunciare le violazioni dei diritti nei Cas di Roddi e La Morra

Presentazione pubblica, con gli ospiti richiedenti Protezione internazionale, della
Lettera aperta al Prefetto di Cuneo sul funzionamento e il rispetto degli impegni previsti dalla Gara per il “Servizio di accoglienza di cittadini stranieri e la gestione dei servizi connessi” in alcuni Centri di Accoglienza Straordinaria dell’albese.

Sabato 13 gennaio 2018 alle ore 15.30
Alba (CN) – Piazza Michele Ferrero (già Piazza Savona)

Conferenza stampa:

Rispetto e Dignità, e l’accoglienza farebbe bene a tutti.

La Prefettura di Cuneo ha destinato (nel biennio 2017-2018) oltre 58 milioni di euro per il “Servizio di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale”. Ne hanno beneficiato 51 operatori della provincia per 2.300 posti di accoglienza. Ogni posto come saprete vale 35 euro al giorno e di questi solo 2 euro e cinquanta vanno al rifugiato.
E tutto il resto?

E’ questa la domanda che faremo pubblicamente e che ci è stata rivolta dai migranti che saranno con noi sabato. La sorte, per noi volontari torinesi, ha voluto che normali legami di amicizia dovessero portarci nell’albese. Nulla di più.

Una telefonata, un aiuto concreto e la scoperta di realtà che hanno poco a che vedere con l’accoglienza e soprattutto con l’integrazione. Se alcune situazioni fossero puntualmente accertate potremmo pensare che i soldi dei contribuenti siano stati spesi nel peggiore dei modi.

Ma c’è qualcosa di altro.

Parallelamente ad un’accoglienza che produce ricadute positive sui territori, creando ricchezza e opportunità di lavoro anche per i nostri concittadini, rileviamo, nei casi che abbiamo seguito, l’esatto contrario: un impoverimento umano, nelle relazioni e nelle occasioni di integrazione che dovrebbero cominciare a preoccupare le nostre comunità. Ai ragazzi vittime della “mala accoglienza” non viene data alcuna possibilità di inserimento, non imparano l’italiano o lo apprendono poco e male, anche solo perché arrivare a scuola può diventare un’impresa eroica. Abbandonati, non inseriti nel tessuto sociale sono destinati ad entrare, dopo i puntuali dinieghi delle Commissioni territoriali, in un circuito di clandestinità. Il nostro paese scoprirà con colpevole ritardo di avere sprecato denaro e soprattutto di aver annientato delle persone, di aver seminato rancore contribuendo a creare nemici al posto di giovani capaci e generosi.

Sabato sarà per noi un’occasione pubblica per denunciare l’invisibile, il negato, il non detto.
Un’occasione per tentare di trasformare il peggio in risorsa, e soprattutto di farlo con quanti più saranno disponibili.

Marta Peradotto, Carovane Migranti

Attivista di CarovaneMigranti, vive a Torino e insegna in una scuola primaria. Ha partecipato alla carovana #Overthefortress a Idomeni a marzo 2016 e ha visitato vari campi profughi governativi e spontanei ad Atene, Salonicco e sulle isole greche (Lesvos). In Italia ha avuto modo di conoscere e partecipare da indipendente ai presidi di Ventimiglia e Como.