Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

da Il Mattino di Padova del 17 gennaio 2004

Centro clandestini per l’intero Veneto di Filippo Tosatto

Il Comitato per la sicurezza approva la linea «regionale» del prefetto

La centrale operativa della videosorveglianza affidata alla Provincia

Il Centro di permanenza temporanea riservato agli immigrati clandestini si farà. Salvo ostacoli improvvisi (la copertura finanziaria e il personale sono già assicurati) dovrebbe sorgere entro l’anno ma non avrà carattere locale: costituirà un punto di riferimento per l’intero Veneto.

Di qui la necessità di un ampio consenso regionale, ribadita in serata dal prefetto Paolo Padoin a conclusione della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, la prima presieduta dal successore di Lombardi. Due ore di confronto con i dirigenti delle forze dell’ordine – questore, carabinieri, Finanza, polizia municipale – e i rappresentanti delle istituzioni: il sindaco Giustina Destro e l’assessore Maurizio Saia, il presidente della Provincia Vittorio Casarin e l’assessore Arcoraci.

«Un primo contatto, utile a tracciare un quadro della situazione e ad avviare un programma di prevenzione, sia nel capoluogo che nella provincia» l’ha definito Padoin, che ha espresso apprezzamento per il particolare impegno in questi giorni dagli agenti e dai vigili impegnati nel contrasto all’illegalità nelle zone più “calde”: piazza De Gasperi, stazione ferroviaria, Arcella, via Anelli. «La sorveglianza è mantenuta elevata, soprattutto nei punti sensibili, e l’immagine delle divise contribuire a rafforzare la sicurezza della cittadinanza».

In proposito è emersa la questione legata alla carenza di organici, confermata – sia pure in toni moderati – dai comandanti dell’Arma Gaetano Guastafierro e delle Fiamme Gialle Gaetano Rabuazzo, mentre il questore Giuseppe Caruso non ha segnalato particolari problemi a riguardo. In proposito, il prefetto solleciterà rinforzi al Viminale ma, secondo ogni previsione, risorse ulteriori potranno giungere soltanto dall’inaugurazione del commissariato all’Arcella (20 i poliziotti previsti) e dal Centro clandestini.

Altra questione già in fase operativa, quella della “cabina di regia” dei sistemi di videosorveglianza allestiti da numerose amministrazioni padovane. Unanime il riconoscimento della necessità di coordinare la raccolta, la “lettura” e la trasmissione delle immagini alle forze dell’ordine: l’incarico, in tal senso, è stato affidato all’assessore alla Sicurezza di palazzo Santo Stefano, Sebastiano Arcoraci.
Una «visita» serale di gruppo alle piazze ha concluso la seduta e la giornata di lavoro del prefetto, iniziata in mattinata al Comando Regione carabinieri Veneto dove il generale Massimo Iadanza ha illustrato all’ospite il programma di lavoro dell’Arma e il compiti assegnati dai singoli reparti. Paolo Padoin ha successivamente visitato la nuova caserma del comando provinciale, in via Rismondo, dove il colonnello Guastafierro gli ha esposto in sintesi l’attività svolta nei centri della provincia e gli obiettivi prioritari che l’Arma si è prefissa in fase di prevenzione.