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dal Messaggero Veneto del 7 giugno 2007

Centro di permanenza aperto a giornalisti e tv

Gradisca. La Prefettura ha autorizzato un sopralluogo che è in programma per lunedì

Gradisca. «Si informa che per il giorno 11 giugno, alle 11, è fissata una visita al Cpt di Gradisca aperta a tutti gli organi d’informazione». Poche righe, quelle diramate ieri dalla Prefettura di Gorizia, per annunciare quella che può essere considerata una svolta, relativamente al centro di permanenza temporanea di via Udine, che per la prima volta dalla sua apertura (avvenuta l’8 marzo 2006) sarà ufficialmente visitabile da giornalisti e cineoperatori.
Una decisione che arriva a due settimane di distanza dall’interrogazione parlamentare presentata dalla vice-presidente dei deputati Verdi, Luana Zanella, che denunciava come «nonostante il comunicato del ministero dell’Interno del 24 aprile indicasse l’apertura dei Cpt agli organi di stampa a Gradisca tale possibilità è stata negata».
A dire il vero, nel corso del primo anno di apertura qualche ingresso alla stampa era stato permesso, ma solo in coincidenza di determinate iniziative e sulla base di precise deroghe ministeriali. La visita in programma lunedì arriva in ogni caso in un momento di tensione all’interno delle forze dell’ordine, che in questi giorni hanno rinnovato la preoccupazione per l’insufficienza di personale sul territorio, carenza resa ancor più insostenibile proprio dalle esigenze del Cpt e, in questa settimana, dall’ulteriore depauperamento di agenti conseguente al trasferimento a Roma di unità da impiegare nei servizi di controllo dell’ordine pubblico in concomitanza con la visita romana del presidente Usa Bush.
«Dopo i 30 agenti di polizia, per incrementare il servizio d’ordine a Roma sono stati tolti dai servizi di controllo e vigilanza del territorio anche i carabinieri – ha precisato Angelo Obit, segretario del Sap (Sindacato autonomo di polizia) –, per la precisione un nucleo di circa una quarantina di unità, anche loro impiegati nelle attività di controllo del Cpt di Gradisca. Non dobbiamo dimenticare che il Cpt ha telecamere e allarmi, ma il personale sostitutivo oggi non saprebbe utilizzare tale tecnologia, non è cioè personale preparato a simili impieghi. La situazione è veramente grave dal nostro punto di vista».
Il Cpt di Gradisca, nel frattempo, ha subìto una parziale rivisitazione sulla base delle recenti direttive volute dal governo. Si sono conclusi di recente, infatti, alcuni interventi mirati all’eliminazione dei sistemi di sorveglianza e controllo passivi. Per la precisione sono stati tolti i divisori interni che consentivano di isolare gli immigrati all’interno delle camere in caso di emergenza. Contemporaneamente sono stati tolti anche gli spuntoni rivolti verso l’interno delle barriere perimetrali, ovvero la sezione superiore della recinzione perimetrale.
Lavori effettuati in coincidenza con la visita alla struttura avvenuta a inizio maggio da parte del capo del dipartimento delle libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, prefetto Mario Morcone, nel corso del quale sarebbe trapelata l’indiscrezione che il nuovo Cid (Centro identificazione per richiedenti asilo, la struttura da circa 150 posti in costruzione sempre all’interno dell’ex caserma Ugo Polonio che dovrebbe essere ultimata a fine estate) potrebbe essere sostituito da un centro di prima accoglienza. Una conversione strutturale in corsa che in ogni caso non comporterebbe la chiusura del Cpt.
(ma.ce.)