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Chios – Il governo impone il coprifuoco al campo di Vial. Al porto migranti abbandonati in tendoni

Un aggiornamento di Elena De Piccoli, volontaria presente sull'isola greca

Isola di Chios, 21 marzo 2020 – Le notizie che arrivano dal campo di Vial e sulla situazione dei migranti in generale, ora come ora, sono abbastanza confuse.

Non essendo possibile svolgere attività al campo, non riusciamo più a monitorare la situazione da vicino e siamo costretti ad affidarci alle notizie che arrivano dai giornali.
Questo succede in parte a causa delle tensioni con i locali (vedi articolo), in parte a causa delle misure di prevenzione per il coronavirus prese dal governo greco, che ora impediscono assembramenti di più di 10 persone anche all’aperto.

Ad oggi non sono stati comunicati casi di coronavirus sull’isola, anche se questo accade perché probabilmente non sono stati effettuati che pochi tamponi, sia tra i locali che tra i residenti al campo. Presso Vial però, nei pressi dell’ingresso, è stato predisposto un container che ospita dei medici, i quali dovrebbero monitorare la situazione e effettuare test qualora dovessero esserci dei casi sospetti. Alcuni profughi residenti al campo riferiscono che è stato imposto un coprifuoco che impedisce spostamenti dopo le 19 e che gli accessi a Vial sono presidiati dalla polizia.

Nel frattempo, le conseguenze dell’apertura da parte di Erdogan dei confini, hanno fatto sorgere un nuovo campo al porto di Chios, dove un numero tra le 250 e le 400 persone sono ospitate in tendoni, che a malapena le riparano dal vento freddo e dall’acqua sollevata dalle onde.
Abbiamo appreso dai giornali che il destino di questi migranti è la deportazione, non in Turchia, ma direttamente nel loro paese di provenienza. Queste almeno sono le intenzioni delle autorità, ma è difficile dire, soprattutto ora che le restrizioni causa Covid-19 aumentano e impediscono spostamenti anche all’interno della Grecia stessa, se verranno messe realmente in atto.