Quel gesto ha dimostrato che disobbedire è possibile. Disobbedire a leggi ingiuste che pretendono di definire illegali, irregolari, clandestini, uomini e donne migranti privi di documenti. Disobbedire alla nascita, nelle periferie delle nostre città, di campi di concentramento etnici. Disobbedire ai muri e alle recinzioni innalzate per contrastare la libera circolazione degli esseri umani. Quei muri possono e devono essere abbattuti. La legalità può essere ristabilita dal basso. I CPT devono essere chiusi.
Una cosa deve essere chiara: abbiamo smontato per costruire. Costruire “altrove”. Costruire qualcosa di diverso. Costruire il diritto alla cittadinanza per tutti. Costruire la convivenza nelle nostre città. Quando diciamo che un mondo migliore è in costruzione pensiamo ad un processo aperto, sociale, ampio, che ci comprende e ci supera. E’ con questa determinazione che 15.000 persone hanno partecipato alla manifestazione di Sabato 2 Marzo 2002, a Bologna, contro tutti i CPT..
info:dossier PDF di Sherwood Comunicazione, | Appello ALLA SOCIETÀ CIVILE ITALIANA ED EUROPEA [leggi l’appello]
Comunicato del movimento dei disobbedienti
Chiudiamo i Centri di Permanenza Temporanea
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