La cerimonia laica per salutare tutti assieme Angelo Aprile (Pippi) si svolgerà venerdì 2 febbraio alle ore 15.30 nella Sala del Commiato del Cimitero Maggiore di Padova.
La camera ardente sarà aperta dalle 14.00 alle 15.00 nell’obitorio dell’Ospedale civile di Padova in Via Alvise Cornaro, 2.
Finita la cerimonia ci troveremo presso il ristorante etico Strada Facendo in Via Chiesanuova 131 per un momento di socialità e per ricordare tutti assieme, stringendoci in un grande abbraccio, il nostro Angelo Viaggiatore.
Angelo Aprile, Pippi per i compagni, se n’è andato.
Ci ha lasciato un fratello che con le sue immagini indelebili ha camminato a fianco del progetto Melting Pot fin dalla sua nascita.
Non c’è iniziativa antirazzista, manifestazione per i diritti delle persone migranti o staffetta sui confini di questa Europa maledetta che Angelo il viaggiatore non ci fosse. Pronto con il suo obiettivo a cogliere i visi, gli sguardi, i pugni chiusi, la gioia, il dolore e la rabbia che scandiscono il tempo e lo spazio delle vite in movimento. Idomeni, ci aveva confidato, era stata per lui un’esperienza straordinaria. "Spero un giorno d’incontrarvi finalmente liberi", aveva scritto di ritorno dal suo viaggio.
Ci mancherai, ci mancheranno i tuoi reportage fotografici, il tuo sorriso e la tua voglia di scoprire e cambiare il mondo.
Sabato saremo a Chioggia con meno lacrime, con te nel cuore.
Un abbraccio!
http://www.langeloviaggiatore.com/
https://www.flickr.com/photos/angeloviaggiatore/
Purtroppo sono più numerosi gli uomini che costruiscono muri di quelli che costruiscono ponti...
Se in questi mesi c’è un posto in Europa dove migliaia di scatti si sono riversati come una grandine digitale è Idomeni.
Un esercito di professionisti, inviati dai giornali e dalle varie televisioni europee; freelance, partiti con lo zaino e la macchina fotografica, determinati a raccogliere quell’istante che dimostrasse al mondo il dramma del popolo siriano; poi i turisti dello scatto arrivati in pullman con tanto di guida, con visita lampo al campo profughi, come se fosse un’attrazione turistica.
Centinaia di macchine fotografiche, migliaia di cellulari, hanno in questi mesi bombardato quel campo, quasi volessero portarsi via un pezzo di storia.
Per me Idomeni è stato un odore.
E se fosse possibile fotografare l’odore forse non avremmo fatto questo video.
Idomeni era qualcosa che sentivi prima di arrivarci, era nell’aria, nei vari posti di blocco, era un odore che ti entrava nei polmoni, strano, diverso, inedito, fatto di legna raccolta un po’ ovunque, plastica, vestiti e indumenti, cartoni abbandonati. I falò erano ovunque 24 ore su 24, durante il giorno e poi alla sera servivano per riscaldarsi, per farsi da mangiare, per illuminare il più grande campo profughi d’Europa.
L’odore era la sintesi di un dramma su cui l’Europa ha chiuso gli occhi e che un giorno spero un giorno sia costretta a risponderne.
Queste foto sono state realizzate portandosi dentro la testa questo odore fatto di speranza, sogni e desideri… drammi, dolori e delusioni.
Spero un giorno d’incontrarvi finalmente liberi.
Fotografie di Angelo Aprile e Massimo Sormonta