L’obiettivo comune era di contestare la costruzione di un nuovo Cpt (Centro di permanenza temporanea) nelle vicinanze di Barcellona, a Zona Franca. I disobbedienti avevano occupato i cantieri con striscioni e, come già accaduto in passato anche a Bologna, avevano cominciato a smontare le infrastrutture. A un certo punto la polizia, con i cani al seguito, ha fatto irruzione nell’edificio in costruzione e ha arrestato 50 attivisti, tra cui, appunto, le quattro ragazze e il giovane veneziani. Immediatamente, dall’«Area condivisa della disobbedienza sociale», è stato diramato un comunicato nel quale si narrava l’accaduto, con la richiesta della «immediata liberazione di tutti i compagni e compagne arrestati». Luca Casarini, dei disobbedienti, ha annunciato l’apertura di iniziative radicali contro i Cpt in Italia per questo autunno.
«E’ meglio che il nostro governo di centrosinistra trovi un altro referente, rispetto a Zapatero che, sulla questione migranti, non ha trovato soluzione migliore che quella di costruire un nuovo centro di internamento ancora più grande di quello presente a Barcellona e voluto da Aznar». «Noi non accetteremo mai soluzioni di questo genere, né in Italia né altrove», ha concluso Casarini.
Manifestazioni nella città spagnola sono già in atto e, come è facile prevedere, anche nelle città italiane di provenienza degli arrestati (Venezia, Bologna, Roma e altre) si annunciano mobilitazioni per la scarcerazione. «I Cpt – dichiara Tommaso Cacciari, del Lat (l’aula autogestita dagli attivisti ai Tolentini) – sono galere per gente che non ha commesso nessun reato penale. Un luogo dove non si capisce dove siano i diritti della persona». I biglietti per il viaggio erano stati autofinanziati con i proventi di una festa organizzata giorni fa al Lat. Tra gli scopi del viaggio dei veneziani c’erano anche quelli di fare una radiocronaca dell’evento per la padovana radio Sherwood e la ripresa di un video per il progetto «Caffè Egilio» (dell’associazione Razismo Stop), che prevede lo scambio e il confronto culturale tra i vari Paesi. Il video serviva anche per le iniziative programmate per settembre nelle università.