Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Circolazione vulnerabile. Il commento del Naga sui fatti di Piacenza

"Da quel tir ci sentiamo travolti tutti noi, perché in gioco c’è non solo la dignità umana, ma i nostri stessi diritti di lavoratori e lavoratrici"

La circolazione delle merci, nel mercato capitalistico contemporaneo, è una funzione assolutamente vitale: dietro l’apparenza della smaterializzazione, la globalizzazione richiede lo spostamento fisico di quantità crescenti di merci; trasporti e logistica costituiscono perciò uno dei punti di maggiore vulnerabilità dell’intero sistema.

Questa vulnerabilità crea uno spazio per un conflitto, un conflitto reale, tra le esigenze del capitale (rapida circolazione, consegna in 24 ore, eliminazione delle costose scorte di magazzino) e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici nonché i loro stessi bisogni immediati e materiali: le condizioni di lavoro sono intollerabili, con turni massacranti, sfruttamento estremo delle capacità fisiche del lavoratore, divieto di fare pause, nessuna protezione contro il caldo e il gelo.

La retorica della smaterializzazione e dell’economia centrata sulla conoscenza si regge in realtà sulla fatica e sullo sfruttamento di decine, centinaia di migliaia di lavoratori, in grande maggioranza di origine straniera, tra cui una significativa porzione di cittadini privati del permesso di soggiorno, e con questo anche dei diritti minimi di cittadinanza; ecco chi sono gli immigrati, ecco chi sono i temibili “clandestini”: donne e uomini senza cui la complessa macchina del nostro benessere non potrebbe funzionare.

Coscienti del loro ruolo vitale, questi cittadini stranieri sono diventati da anni, nel silenzio dei mezzi d’informazione, i protagonisti di una lotta durissima; non sorprende che alla violenza dello sfruttamento che spezza la schiena e cancella la dignità delle persone si aggiunga una reazione violentissima da parte delle aziende che vedono messo in pericolo il proprio dominio del mercato, tra cui anche aziende che impostano il proprio marketing su un’immagine democratica e rispettosa dell’ambiente e dei diritti.

In un crescendo di violenza si è arrivati alla forzatura di un picchetto da parte di un tir che stanotte ha travolto Abd Elsalam Ahmed Eldan, facchino precario a Piacenza.

Da quel tir ci sentiamo travolti tutti noi, perché in gioco c’è non solo la dignità umana, ma i nostri stessi diritti di lavoratori e lavoratrici. E noi ancora di più da oggi saremo dalla parte di Abd Elsalam, e non perderemo occasione per sostenerne la lotta.

Di seguito il video prodotto dal Naga per il Milano Film Festival del 2013 sulle lotte dei lavoratori della logistica.