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Cittadinanza – Io sono italiana!

La lettera di una ragazza albanese nata e cresciuta in Italia a cui neppure al 18° anno di età vogliono riconoscere

Sono una ragazza di origine Albanese, nata in Italia nel 06/1994. Ho sempre vissuto ininterrottamente in Italia, ho seguito regolarmente il ciclo scolastico in Italia, parlo, penso e mi sento a tutti gli effetti Italiana. Come prevede la legge, ho espresso il mio desiderio di diventare Cittadina Italiana, al mio compimento del 18 esimo’ anno.

Nonostante abbia presentato vari documenti, che dimostrano la mia presenza continua nel territorio Italiano (libretto di vaccinazioni ASL, permessi di soggiorno di mia madre dove risulto iscritta regolarmente, ricevute di affitti che dimostrano la presenza continua,dei miei genitori nel territorio italiano ecc), mi hanno risposto che non ho il diritto, perchè, non risulto iscritta al Comune di residenza dalla nascita, ma soltanto dal 1997. Premetto che i miei genitori sono in Italia dal 1992, e per motivi di forza maggiore non hanno potuto chiedere da subito la residenza(mia madre con permesso di soggiorno per studio non era consentito, concedergli la residenza, e mio padre non in regola con il permesso di soggiorno fino al 1995, quando ha potuto chiedere  la residenza). Lo Stato Civile del  Comune di Monteriggioni (SI) ha fatto anche un quesito al Ministero dell’Interno, il quale ha risposto che non mi spetta  la cittadinanza, in quanto nessuno dei miei genitori era residente al momento della mia nascita. Mi hanno consigliato di chiederlo tramite la Prefettura, perchè nata in Italia e residente da almeno tre anni. E’ assurdo che io debba aspettare, ancora anni e anni per veder’ esaudire un mio diritto. Mi sembra che, aver aspettato 18 anni sono un tempo più che sufficiente.“Si è pertanto ritenuto opportuno individuare criteri di applicazione dell’art. 4, comma 2 e del conseguente art. 1 del D.P.R. 572/93 sopracitati, che meglio rispondano all’attuale contesto sociale, al fine di evitare che le omissioni o i ritardi relativi ai predetti adempimenti, spettanti ai soggetti esercenti la patria potestà e non imputabili al minore, possano arrecargli danno. Quanto sopra, in armonia con la linea di azione del Governo e con l’orientamento in ambito internazionale volti alla tutela in via primaria degli interessi del minore.

Alla luce delle più recenti linee interpretative introdotte con la circolare n. K.60.1 del 5 gennaio 2007, si precisa quindi che l’iscrizione anagrafica tardiva del minore presso un Comune italiano, potrà considerarsi non pregiudizievole ai fini dell’acquisto della cittadinanza italiana, ai sensi dell’ art. 4 comma 2 della legge 91/92, ove vi sia una documentazione atta a dimostrare l’effettiva presenza dello stesso nel nostro Paese nel periodo antecedente la regolarizzazione anagrafica (attestati di vaccinazione, certificati medici in generale etc).”

Questo cita la circolare del Ministero dell’Interno . La mia nascita è stata regolarmente denunciata al Comune , subito dopo la mia nascita. Io sono Italiana, perché sono nata e cresciuta qui, imparando quali sono i doveri e diritti di questo Paese. So che sono migliaia e migliaia di ragazzi nella mia situazione. Noi siamo figli di questa terra. Visto i tempi lunghi della concessione per i nati in Italia e residenti da almeno tre anni(minimo 2 anni), e i tempi lunghi del Parlamento in materia di Cittadinanza, chiedo alle Istituzioni e soprattutto al Ministro dell’Interno  di intervenire,  per la concessione della cittadinanza, e  poterci dare la possibilità, a sentirsi a tutti gli effetti, Cittadini di questo Paese.

Cordiali Saluti                                       
Monnalisa Ndoja.

Siena li 20/11/2012