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Cittadinanza italiana: quanto tempo intercorre tra l’inoltro della domanda e la risposta del Ministero?

Purtroppo i tempi di attesa del provvedimento di accoglimento della domanda di cittadinanza sono irrimediabilmente lunghi, nel senso che (se si eccettuano ovviamente eventuali “favori” che qualcuno potrebbe tentare di chiedere presso il Ministero del’Interno -le prefetture per queste cose contano poco o nulla- e per i quali sono decisamente la persona meno adatta)
la legge prevede (L.241/90 e relativo decreto ministeriale) che il relativo procedimento possa legittimamente avere una durata di circa 2 anni (sono circa 700 giorni, sì proprio così!).
Sotto un profilo di stretto diritto, dunque, non si può pretendere di costringere l’amministrazione a dare una risposta più veloce.
Piuttosto, dal momento che per Lei non ci sono problemi per la carta di soggiorno e poiché il problema della cittadinanza é importante solo per potere partecipare a pubblici concorsi, ritengo che la soluzione possa essere un’altra. Da un lato, infatti, come potrà vedere anche sul sito nostro sito, una sentenza del TAR Liguria ed una della Corte d’Appello di Firenze hanno affermato il diritto degli immigrati regolarmente soggiornanti di partecipare anche a concorsi pubblici per l’assunzione presso pubbliche amministrazioni. Inoltre, tale diritto risulta a maggior ragione riconosciuto in una situazione come la Sua, dal momento che, in
quanto coniuge e genitore di cittadini italiani, Lei ha pacificamente diritto di essere equiparato ad un cittadino dell’U.E.. Per l’appunto, i posti di pubblico impiego che non implicano l’esercizio di poteri di autorità tipicamente statali, come nel caso dell’insegnamento o dell’impiego
in strutture sanitarie, DEVONO essere offerti a concorso in condizioni di piena parità ai cittadini dell’U.E. ed a coloro che ad essi sono per legge assimilati, come Lei.
In buona sostanza, io al posto Suo parteciperei a tutti i concorsi (magari puntualizzando con apposita istanza documentata la Sua particolare condizione di soggetto assimilato a cittadino U.E.), per consentire quantomeno un’attenta valutazione prima di decidere) e poi, in caso di diniego (non improbabile), farei ricorso, tenendo conto che esso avrebbe un’alta probabilità di esito positivo e che potrebbero essere richiesti anche provvedimenti provvisori ed
urgenti.