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Cittadinanza onoraria ai 37 profughi della Cap Anamur

Sono già numerose le amministrazioni locali che stanno aderendo all’iniziativa lanciata dal Comune di Venezia di conferire la cittadinanza onoraria alle 37 persone che nei giorni scorsi sono sbarcate dalla nave tedesca e che si trovano rinchiusi all’interno del centro di permanenza temporanea di Caltanissetta.
L’assessore alle politiche sociali del Comune di Venezia, Giuseppe Caccia, spiega il senso pratico dell’iniziativa. ascolta

Gli amministratori locali sono in partenza per raggiungere sabato 17 luglio Caltanissetta ed incontrare i sindaci di Delia, Caltanissetta, di Gela e Ragusa.
Saranno portate proposte concrete per l’ospitalità, tra i diversi comuni, dei 37 richiedenti asilo.

“E’ l’ennesima prova che il territorio la pensa in maniera diversa rispetto a questo governo” ha dichiarato il sindaco dei Delia, De Maria, nell’intervista audio allegata. ascolta

Alessandro Mezt, consigliere regionale dei Verdi in Friuli Venezia Giulia farà parte della delegazione con una proposta concreta e innovativa.
“Porterò le richieste di alcuni comuni della mia regione e l’invito da parte dell’Assessore regionale alla cultura e all’immigrazione, Roberto Antonaz, per alcune di queste persone a rimanere in Friuli V.G. per un periodo come consulenti sulla nuova legge regionale sull’immigrazione a cui stiamo lavorando. Ci dovranno dare una mano a costruire una legge che sia la più migliore possibile”. ascolta

*** Appello del Comune di Venezia ***

La vicenda dei trentasette profughi africani, raccolti in mare aperto dalla nave dell’organizzazione umanitaria tedesca Cap Anamur, rischia in queste ore un esito drammaticamente disumano: il respingimento di trentasette uomini in fuga dalle guerre e dalle gravissime violazioni dei propri diritti fondamentali.

Proprio nel giorno in cui la Corte ha sentenziato l illegittimità costituzionale della normativa sull’espulsione dello straniero prevista dalla Bossi-Fini, il Governo afferma, per bocca del ministro Pisanu, la volontà di negare il diritto d asilo ai profughi che erano a bordo della mano.

In attesa della decisione definitiva, queste persone non sono state accolte come era loro diritto, ma rinchiuse a Caltanissetta in un Centro di Permanenza Temporanea.

I Comuni italiani, che in questi anni hanno dato ospitalità a richiedenti asilo provenienti da tutto il mondo, possono e devono fare molto per evitare che questa odissea si concluda nel peggiore dei modi.

Come Comune di Venezia non solo offriamo la possibilità di ospitare nelle nostre strutture di accoglienza i profughi africani, ma riteniamo sia giusto compiere un passo più deciso e più concreto: i richiedenti asilo attualmente detenuti nel CPT di Caltanissetta, che testimoniano con le loro storie la tragedia di un intero continente vittima di fame, sfruttamento indiscriminato e guerre, sono da subito invitati e benvenuti nella nostra Città e devono pertanto essere lasciati liberi di potersi muovere.

Sabato mattina ci recheremo personalmente a Caltanissetta per prenderli in consegna e poterli accompagnare nella nostra Città. Rivolgiamo agli altri Comuni italiani l appello a farsi carico, ciascuno nelle forme più adeguate ed efficaci (concessione della cittadinanza onoraria, inviti mirati, iniziative di adozione e protezione), della condizione individuale di uno o più profughi della Cap Anamur.

Si tratta di costruire così le condizioni, perché dal basso, a partire dall’iniziativa dei Municipi, possa realizzarsi una diversa politica dell’accoglienza di chi fugge da situazioni disperate, una politica che affermi il diritto costituzionale d asilo e insieme il primato delle ragioni dell’umanità.

Gianfranco Bettin, Prosindaco di Venezia
Giuseppe Caccia, assessore alle Politiche Sociali