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Cittadini comunitari – Il convegno di Venezia boccia ordinanze, decreti d’urgenza e prassi discriminatorie

Si discute di tutela e diritti dei nuovi cittadini comunitari, grande assente il Ministero dell'Interno

Una critica corale a diversi punti che nella legislazione e nella prassi italiana regolano la libertà di circolazione ed il diritto di soggiorno dei cittadini comunitari, il convegno titolato “Quali tutele e quali diritti per i nuovi cittadini comunitari”, promosso dal Comune di Venezia, dall’Asgi e dall’Anci, in collaborazione con il Progetto Melting Pot Europa, ha sviscerato tutti i chiaro scuri dell’attuale regolamentazione della materia, dal Decreto espulsioni, in discussione proprio in questi giorni in parlamento, alle prassi amministrative scorrette, fino ad arrivare all’ormai famoso Decreto Legislativo n. 30 del 6 febbraio 2007 che ha recepito, non senza lacune e restrizioni, la normativa europea.

La sessione mattutina, dedicata agli approfondimenti giuridici, ha messo a dura prova l’ordinamento italiano.
Molto dure le critiche del Prof. Ianniello Saliceti, giurista presso la Commissione delle Comunità Europee, seguite dalla relazione del Prof. Bruno Nascimbene, direttore dell’Istituto di Diritto Internazionale dell’Università di Milano.
L’Avv. Marco Paggi che ha concluso la sessione giuridica si è soffermato sulle questioni legate alla tutela dei familiari extracomunitari di cittadini comunitari, non senza intervenire anche su alcuni aspetti controversi che più in generale caratterizzano le norme in vigore.
Molti i punti di criticità che hanno riguardato la questione della tutela della salute così come regolata da alcune circolari della Regione veneto, debitamente rappresentata in sala.
Sempre con riguardo ai temi legati alla tutela della salute si è aperta la sessione pomeridiana dei lavori.
Salvatore Geraci, Responsabile dell’Area Sanitaria della Caritas non ha mancato di incalzare la vicepresidente della Commissione Salute ed immigrazione del Ministero della Salute, le cui repliche non sono sembrate sufficienti a sciogliere i nodi problematici rilevati.

Nel pomeriggio, i tavoli di lavoro, sono poi proseguiti dando spazio ad un dibattito che ha toccato tutti i temi caldi legati all’argomento: iscrizione anagrafica dei cittadini comunitari, tutela della saluti, questione minori, tratta, “rom”.
Complessivamente il convegno ha rappresentato una voce dissonante rispetto alle modalità ed al clima con le quali negli ultimi mesi si è parlato della vicenda dei nuovi ingressi nell’Unione Europea.
Il grande assente dell’evento è stato proprio il Ministero dell’Interno, come rilevato anche dal Vice Presidente dell’Anci, Fabio Sturani, chiamato ad accompagnare i lavori.
Una occasione mancata quindi proprio da parte dell’amministrazione centrale, chiamata per l’occasione prorio come interlocutore che potesse raccogliere gli stimoli forniti dal convegno.
Una cosa è certa, a detta di tutti i partecipanti, dei relatori, nonchè degli organizzatori: “quanto detto non cadrà nel vuoto”.