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Come regolarizzare figlia di immigrati diventata maggiorenne?

Non ho ben capito se una o entrambe le figlie della signora siano prive di permesso di soggiorno.

nel caso della minorenne, a meno che non sia già inserita nel permesso di soggiorno della madre, è ovvio che fin che si è in tempo, prima della maggiore età, sarebbe opportuno effettuare la procedura di autorizzazione alla ricongiunzione familiare (potendosi eventualmente basare, all’occorrenza, anche sul reddito dell’attuale marito, se aderisce alla domanda).
La madre non avrà certamente ancora ottenuto la cittadinanza italiana, perché pur avendo potuto proporre la domanda dopo sei mesi dal matrimonio sarebbe comunque bene difficile che avesse già ricevuto riscontro in così “poco” tempo (tempi statistici di attesa oltre due anni !); di conseguenza, fino a quando non ottenesse la cittadinanza, non potrebbe regolarizzare la situazione in virtù del divieto di espulsione previsto all’art.19 comma 2 lett.c), non sussistendo la convivenza con parente di cittadinanza italiana entro il 4° grado (la madre non è ancora cittadina italiana e il suo attuale marito non è parente in senso tecnico).
In altre parole, si tratta di soggiorno irregolare, che a meno di contare su una nuova sanatoria (assolutamente improbabile, visto che si è da poco conclusa una regolarizzazione massiccia) non può trovare qui in Italia alcuna soluzione.

Per quanto riguarda l’ingresso per motivi di studio, la possibilità di rilascio del relativo visto presso il competente consolato italiano in Brasile non è esclusa (alla condizione indispensabile che sia preventivamente verificata l’idoneità del titolo di studio posseduto e dimostrata la sussistenza di adeguate disponibilità economiche), tuttavia è soggetta ad una notevole discrezionalità, quindi non si può dire che si tratti di un percorso certo, fermo restando che la sua sperimentazione richiede per forza la presenza fisica della persona direttamente interessata al visto.
Ricordo inoltre che nel caso della figlia minore sarebbe comunque indispensabile per qualsiasi tipologia di visto il consenso del padre (o la sua non necessità, in caso di morte o di affidamento di tutti i poteri genitoriali alla madre in base a provvedimento delle competenti autorità locali), da far risultare sempre presso la competente sede consolare.

L’alternativa potrebbe essere il rilascio (sempre in Brasile) di visto di ingresso per motivi di lavoro mediante utilizzo delle “quote” ed a fronte, ovviamente, della disponibilità di un’effettiva assunzione regolare: le quote messe a disposizione all’inizio dell’anno sono da tempo esaurite però è probabile che nei prossimi mesi almeno per il lavoro stagionale venga emanato un nuovo “decreto flussi”.

Col lavoro stagionale, si può soggiornare fino a nove mesi e nel frattempo potrebbe sopraggiungere il riconoscimento della cittadinanza alla madre (vedi sopra) o potrebbe presentarsi la disponibilità di “quote” per lavoro a tempo indeterminato, che consentirebbe la conversione direttamente in Italia del permesso di soggiorno con un titolo di tipo rinnovabile.