Avevamo già dato notizia dell’intenzione del Governo di emanare entro luglio (secondo i termini pubblicizzati) il vero e proprio decreto di programmazione dei flussi migratori per l’anno 2003, che dovrebbe mettere a disposizione delle quote per lavoro a tempo indeterminato e per lavoro autonomo. Finora abbiamo avuto solo un decreto di anticipazione dei flussi che ha disposto 60 mila ingressi solo per lavoro stagionale (essenzialmente turismo e agricoltura).
Il decreto di programmazione dei flussi migratori prevede 15 mila nuovi ingressi, di cui 10 mila destinati alle regioni del sud che hanno sempre ottenuto quote minoritarie rispetto a quelle del nord. Ci risulta che presso alcune Direzioni Provinciali del Lavoro (DPL) vi sono ancora residui di quote disponibili relative al primo decreto concernente gli ingressi per lavoro stagionale e, quindi, eventuali datori di lavoro che fossero interessati, potranno presentare normale domanda di autorizzazione (art. 24 T.U. sull’Immigrazione).
Per quanto riguarda l’ingresso per lavoro stagionale la procedura relativa al perfezionamento delle pratiche (per quanto riguarda le DPL, le questure e le ambasciate) è relativamente rapida. Nel Veneto si è rilevato un tempo di attesa di circa 20 giorni intercorrenti tra l’inoltro della domanda ed il rilascio del nulla osta. Vanno poi aggiunti i tempi della Questura per verificare se vi sono a carico dell’interessato provvedimenti di espulsione o procedimenti penali in corso.
Sappiamo bene che la maggior parte dei lavoratori interessati a questo tipo di assunzioni sono già presenti in Italia, in condizioni irregolari, e sono costretti ad uscire dal territorio nazionale altrettanto irregolarmente al fine di perfezionare la procedura. Ci sono anche casi, seppur limitati, di persone che si trovano in Italia in possesso di un pds per turismo ed, avendo instaurato contatti con possibili datori di lavoro, si accingono ad inoltrare la domanda di assunzione dall’estero per lavoro stagionale.
