Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Comunicato di Amnesty International Italia – Uccisione di Giovanna Reggiani e attacchi xenofobi

Amnesty International Italia richiama le istituzioni e i mezzi d’informazione a dare il buon esempio tenendo un atteggiamento responsabile

Facendo proprio il richiamo all’importanza della giustizia e all’insensatezza della violenza e della vendetta, rivolto dai familiari di Giovanna Reggiani, aggredita e uccisa a Roma il 31 ottobre 2007, la Sezione Italiana di Amnesty International ha sottolineato la necessità che i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, gli esponenti politici e gli operatori dei mezzi di informazione adottino un atteggiamento responsabile e obiettivo che stigmatizzi le responsabilità individuali e prevenga gli attacchi xenofobi.

“Esortiamo i rappresentanti del Governo, del Parlamento e degli enti locali così come gli operatori dell’informazione a non indulgere a generalizzazioni, a non alludere a responsabilità collettive di un determinato gruppo di migranti e a non utilizzare un’inaccettabile identificazione tra povertà e propensione al crimine. Le istituzioni e i media hanno il compito di ‘dare il buon esempio’ e di garantire la sicurezza anche attraverso un atteggiamento chiaro e inequivocabile di rifiuto di ogni forma di violenza e di pregiudizio” – ha detto Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.

“In questo momento siamo vicini alla famiglia di Giovanna Reggiani, come a tutte le vittime di crimini e di violenza commessi nei confronti delle donne. La sua uccisione ci ricorda la necessità che i governi adottino azioni positive per fermare la violenza degli uomini contro le donne che, in Italia, secondo i dati ufficiali colpisce, a diversi livelli, una donna su tre. Approfittarne per esacerbare il dibattito sulle politiche migratorie significa dimenticare che tale violenza ha portata trasversale a elementi quali la cultura, la nazionalità e la condizione sociale e che non vi sono popoli o gruppi che possano considerarsi immuni” – ha proseguito Pobbiati.

La Sezione Italiana di Amnesty International si è detta sorpresa per il modo affrettato e reattivo con cui sono stati adottati provvedimenti di portata generale che modificano le norme relative alla permanenza sul territorio italiano e alle espulsioni dei cittadini dell’Unione europea. L’organizzazione ha ricordato alle istituzioni che, secondo gli standard dei diritti umani stabiliti a livello internazionale e regionale, ogni espulsione deve essere adottata su base individuale e su presupposti chiaramente predefiniti e prevedere il vaglio da parte di un’autorità indipendente.

Roma, 7 novembre 2007