Il Presidente della Repubblica ha emanato il decreto legge adottato dal Governo il 31/10/2007 (dopo i fatti di cronaca) che attribuisce ai prefetti il potere di espellere cittadini dell’Unione per ragioni di pubblica sicurezza. Norma che era contenuta nel cosiddetto “pacchetto sicurezza” approvato dal Governo il 30/10/2007.
Vediamo in particolare cosa prevede questa riforma. Come anticipato la riforma attribuisce al prefetto il potere di allontanamento dal territorio nazionale di cittadini comunitari, sulla base della direttiva UE, per motivi di pubblica sicurezza.
Al ministro dell’Interno resta la competenza dell’allontanamento dal territorio nazionale per i cittadini dell’Unione che soggiornano in Italia da più di dieci anni o sono minori, oppure per motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato.
I motivi di pubblica sicurezza sono imperativi, come prevede la normativa europea, quando il comportamento del comunitario compromette la dignità umana o i diritti fondamentali della persona, oppure compromette l’incolumità pubblica rendendo la sua permanenza sul territorio nazionale incompatibile con l’ordinaria convivenza.
Per motivi imperativi di pubblica sicurezza il provvedimento di allontanamento è immediatamente eseguito dal questore. La violazione del divieto di reingresso viene trasformata da contravvenzione in delitto e punita con la reclusione fino a tre anni.
Già oggi, sulla base delle direttive Ue, un cittadino comunitario può essere allontanato se viene individuato sul territorio nazionale sprovvisto di mezzi legali di sostentamento da oltre tre mesi. Il problema, però – sostiene il Governo -, è che in questo caso l’allontanamento, in base alle norme europee, non comporta il divieto di reingresso. E quindi lo strumento non è di utile applicazione.
Per rendere questo strumento più efficace, la riforma prevede che il destinatario del provvedimento debba consegnare al Consolato italiano nello Stato Ue di provenienza un’attestazione di ottemperanza all’allontanamento.
L’inosservanza comporta la sanzione, a carico del cittadino Ue individuato sul territorio nazionale, dell’arresto da uno a sei mesi e di una ammenda da 200 a 2.000 euro.
Comunitari, espulsioni per pubblica sicurezza
Firmato il decreto che attribuisce le competenze ai prefetti
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