Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Conegliano – Segnalazione all’ospedale. Protesta al Pronto Soccorso

Mercoledì 22 aprile alle ore 18.30

Questa legge ancora non è approvata ma tanto è spietata da colpire prima ancora della sua entrata in vigore.
E’ la cancellazione del divieto di segnalazione prevista dal pacchetto sicurezza (in discussione alla Camera), che vorrebbe costringere medici, infermieri e tutto il personale ospedaliero a denunciare, prima ancora che curare, chi non è in possesso del titolo di soggiorno. Il pericolo non è solo per “loro”, i cosiddetti clandestini, è l’intera collettività ad essere minacciata dal rischio di malattie non curate e contagiose ma soprattutto da un passo indietro che ci porta al medioevo dei diritti.
La retorica sulla sicurezza impallidisce davanti a questo scenario.

Tutto il mondo della medicina disapprova questa norma, ma non mancano medici zelanti e più spietati dei legislatori.
Circa un mese fa, Joy, una ragazza nigeriana di 24 anni, è morta in Puglia stremata da una malattia non curata per il timore di recarsi in Ospedale. E per chi invece supera la paura nell’intento di salvare la sua vita, ci sono lo “stigma” e l’espulsione ad incombere. E’ successo a Napoli dove Kante, una giovane ivoriana, si è vista strappare il figlio neonato per alcune ore perché irregolare, è successo a Brescia la scorsa settimana con l’espulsione di un giovane senegalese e negli ultimi giorni anche a Conegliano. E’ toccato ad una giovane nigeriana colpita da un decreto d’espulsione dopo la denuncia di un medico dell’Ospedale: un’illegittima delazione perché ancora è in vigore di divieto di segnalazione.
E poco importa che tentennasse nel fornire le sue generalità: sappiamo che il timore per la segnalazione, la minaccia dell’espulsione, e quindi la paura di essere identificati, oggi sono diffusi e sembra, purtroppo, non senza motivo.

E’ l’effetto perverso di una norma sciagurata, come altre contenute nel pacchetto sicurezza.
E’ l’effetto del razzismo, dello “stigma ufficiale” impresso sulla pelle di chi non ha il permesso, ma anche dei migranti che il permesso, davanti alla crisi, rischiano di perderlo.

Alcuni pensano che il Veneto possa essere il baluardo del razzismo e dell’esclusione, un mercato elettorale buono per legittimare l’impossibilità di dare vere risposte alla crisi. A questi diciamo che c’è un’altra Regione, un altro Veneto, che è stanco del razzismo e della demagogia.

Collaborare al governo attraverso il timore, attraverso la minaccia, al controllo sul corpo e sulla vita ed ora anche sulla malattia, ecco cosa viene chiesto ai medici. A noi, viene chiesto invece il silenzio.
Così forse Joy non sarà l’ultima a morire e la ragazza nigeriana segnalata a Conegliano non sarà l’ultima ad essere espulsa. Così saremo tutti meno sicuri.
Ma non ci stiamo!

Per questo mercoledì 22 aprile alle ore 18.30 saremo davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Conegliano.

Perché il razzismo non vinca
Perché noi siamo medici non siamo spie
Perché il Parlamento non approvi la cancellazione del divieto di segnalazione
Per un Veneto libero dagli speculatori razzisti e dalla xenofobia

promuovono:
Rights Now
Campagna di inform/azione contro le discriminazioni e per il diritto alla salute
Adl Treviso
Ubik Lab
Razzismo Stop Padova e Venezia