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tratto da: redattore sociale.it

Controlli della polizia a Rosarno: espulsioni e un arresto

di Raffaella Cosentino

Operazione di polizia nel centro
della cittadina, dove una decina di
africani vivevano in condizioni
misere. I volontari denunciano la latitanza
delle istituzioni che
“finanziano con milioni di euro corsi di formazione”
ma non danno
accoglienza

Ieri mattina 10 africani sono stati controllati
dalla polizia nel
centro di Rosarno. Uno di loro è stato arrestato per
inottemperanza a
precedenti espulsioni, 3 sono stati rilasciati perchè
in regola con il
permesso di soggiorno e gli altri sei, irregolari,
sono stati espulsi, cioè
gli è stato dato il foglio di via.

La notizia
si apprende solo oggi da fonti
della polizia di Stato e dalle
associazioni di volontariato che operano con
i migranti a Rosarno. I
volontari definiscono “una situazione agghiacciante”
il posto in cui
gli africani, in prevalenza ghanesi e nigeriani, erano
costretti a
vivere. Si tratta di un fabbricato non finito nel centro della
cittadina. In un comunicato, l’Osservatorio migranti Africalabria
denuncia
l’episodio e gli ‘sgomberi umanitari’, sottolineando l’
assenza delle
istituzioni, ancora una volta, sugli alloggi dei migranti
africani. “ Sono
passati poco più di 15 giorni dalla morte di Marcus,
il cittadino del
Gambia, che viveva in una catapecchia semi-diroccata
in mezzo alla campagna
senza acqua nè luce nè gas, morto per le
conseguenze di una polmonite
bilaterale, non in un qualsiasi paese in
via di sviluppo ma nella moderna e
civile Italia – si legge nella nota –

E intanto a Rosarno continuano gli
sgomberi e gli arresti”. I
volontari scrivono che dopo la rivolta dello
scorso gennaio “ci si
sarebbe aspettato un minimo di intervento in direzione
dell’accoglienza
e invece? Invece abbiamo visto solo repressione! Ghetti,
grandi
fabbriche e casolari abbandonati interdetti e arresti a casaccio”.

Gli
Africani sono tornati a Rosarno, ma in numero ridotto rispetto
all’
emergenza umanitaria di un anno fa e con la difficoltà di trovare
lavoro, sostituiti dai braccianti bulgari. Secondo le stime
dell’
Osservatorio, che ha contatti quotidiani con le baracche e i ricoveri
di fortuna in cui vivono i braccianti, sono circa 700 gli africani
presenti
nella Piana di Gioia Tauro oggi, contro i 2500 dell’anno
scorso. “Sono
aumentati invece i cittadini dell’est Europa, fonti del
comune parlano di 50
autobus arrivati dalla Bulgaria” si legge ancora
nella nota diramata su
internet.

“Anche quest’anno ci vediamo costretti
a denunciare i grandi assenti: le
istituzioni a tutti i livelli, dal
governo centrale agli enti locali,
passando per la Regione e la
Provincia di Reggio Calabria – scrive
l’Osservatorio – Tutti bravi a
vendere fumo, a parlare di progetti, di corsi
di formazione per gli
immigrati, a suon di milioni di euro, a presentare
mozioni e
interpellanze, a finanziare, a suon di centinaia di migliaia di
euro,
progetti per i migranti di cui i migranti non sanno nulla”. I
volontari
di Rosarno chiedono anche l’intervento della Caritas Nazionale,
che a
Rosarno ha presentato il dossier Migrantes 2010, ma non ha una sua
struttura, come a Castel Volturno. Intervento che secondo l’
Osservatorio è
necessario perché a Rosarno “ la presenza significativa
dei migranti
coincide con i mesi più freddi dell’anno”. (raffaella
cosentino)