Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Servizio immigrazione e promozione dei diritti di cittadinanza (Venezia)

Cos’è il consiglio territoriale permanente? L’incontro di Venezia

A cura di Rosanna Marcato

Il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione è un organismo collegiale che opera nel territorio provinciale, come previsto dal regolamento di attuazione del Testo Unico sull’immigrazione. Il Prefetto è responsabile della formazione e del funzionamento del Consiglio che ha il compito di analizzare le problematiche dell’immigrazione e di promuovere interventi finalizzati all’inserimento dell’immigrato nel contesto sociale locale. Il Consiglio opera in collegamento con le iniziative dell’ l’Amministrazione Regionale e dagli enti locali per favorire politiche pubbliche integrate, fondate su uno spirito di chiara cooperazione istituzionale.Il Consiglio, presieduto dal Prefetto, è composto dai seguenti rappresentanti di istituzioni pubbliche e categorie private e sociali:

– Presidente della Provincia;

– rappresentante della Regione;

– Sindaco del Comune capoluogo, o suo delegato, nonché Sindaco, o suo delegato, del comune di volta in volta interessato;

– Uffici periferici dell’Amministrazione statale;

– Presidente della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura o suo delegato;

– almeno due rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro;

– almeno due rappresentanti delle associazioni più rappresentative degli stranieri extracomunitari operanti nel territorio;

– almeno due rappresentanti degli enti e delle associazioni localmente attivi nel soccorso e nell’assistenza agli immigrati.

Possono essere invitati a partecipare alle riunioni del Consiglio anche i rappresentanti delle Aziende Sanitarie Locali, di Enti e Associazioni pubbliche o private interessate agli argomenti in trattazione.

L’incontro del Consiglio territoriale per l’immigrazione della provincia di Venezia

Lunedì 25 ottobre è stato convocato dalla Prefettura di Venezia il Consiglio Territoriale per l’immigrazione. L’argomento all’ordine del giorno riguardava lo stato delle procedure per la regolarizzazione nella Provincia di Venezia.
Dopo un breve riassunto della riunione di Treviso di cui vi parla oggi ampiamente l’avvocato Paggi si sono affrontati i temi di rilevanza locale.
Nella provincia di Venezia le domande pervenute sono 8810 secondo i dati della Direzione Regionale delle Poste Italiane, mentre secondo il Centro Servizi di Poste le domnde pervenute sono 9450.
Qesto ultimo dato è il più attendibile essendo rilevato sulla base dei tracciati delle assicurate.
Il totale delle domande per lavoro domestico è di 4559 leggermente inferiore al lavoro subordinato che è di 4841.

All’Ufficio Teritoriale di Governo di Venenzia sono giunte ad oggi 29 domande per lavoro domestico e 17 per lavoro subordinato, di queste, 9 riportano errori dovuti ai rilevatori.
12 domande per lavoro domestico e 5 per lavoro subordinato sono in attesa del nulla osta della questura dato che i sistemi viaggiano differentemente.
E’stato quindi possibile effettuare solo 4 convocazioni per lavoro subordinato, visto che dal ricevimento della pratica da parte dell’Ufficio di Governo all’invio della convocazione devono passre 20 giorni.
Non è ancora possibile fare delle previsioni sui tempi delle procedure che comunque si prevedono piuttosto lunghi.

E’ stata questa occasione, per i partecipanti di porre alcune questioni ai rappresentanti della prefettura e al rappresentante della regione, non era purtroppo presente il rappresentante della questura.
In particolare si è fatto presente il problema del ritiro dei permessi umanitari. Nessuno di loro ha potuto accedere alla sanatoria in quanto lavorava regolarmente nel periodo previsto. Di norma si tratta di persone presenti da diversi anni(4/5) nel territorio che si sono ben integrati, alcuni di questi hanno acceso mutui per comprare la casa. Questo problema è particolarmente sentito in una zona come la nostra dove si sono integrate moltissime persone con questo tipo di permesso. La prefettura ha disposto quindi l’invio di un quesito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri su questo argomento.
Altra richiesta fatta invece dal rappresentante dalla Regione riguarda le previsioni dei tempi di espletamento delle procedure e la richiesta di’apertura di sportelli territoriali , dando ampia dimostrazione di essere totalmente disinformato sulle problematiche, peraltro chiaramente espresse dalla Prefettura, nell’illustrare i problemi sollevati nell’incontro di Treviso, problemi che riguardano il sistema informatico e gli errori rilevati.
Per i datori di lavoro invalidi la Prefettura si farà invece carico di soluzioni domiciliari.
La richiesta fatta dai componenti il Consiglio alla regione riguarda l’emanazione di disposizioni chiare per tutte le ULSS affinchè rilascino la tessera sanitaria provvisoria alle persone in regolarizzazione, visto anche che nel frattempo i contributi vengono pagati.
Altro problema posto sono le esplsioni di persone che non sono econimicamente in grado di rientrare e chi, clandestino, vuole tornare a casa ma non ci riesce per mancanza di mezzi e documenti.
Anche su questo versante la Prefettura ha assicurato un interessamento e rinviato la questione per concordare un incontro con la questura.
Questo consiglio è stata occasione per riconoscere il lavoro svolto dal gruppo di coordinamento sulla regolarizzazione, gestito dall’Ufficio di Governo e che ha visto coinvolti in primis il Comune di Venezia e circa 50 tra associazioni, privato sociale, volontariato e sindacati per dare informazione, orientamento e aiuto ai datori di lavoro e agli immigrati in tutta la provincia.
10 gli incontri informativi tenuti dal personale della prefettura e del Comune di Ve con le associazioni per mantenere il monitoraggio della situazione e affrontare i problemi che via via si affacciavano.
Un esperienza positiva che tutti ci auguriamo possa proseguire anche in seguito, sulle diverse tematiche che dovremo affrontare in un futuro molto prossimo e nebbioso, con l’applicazione definitiva e in tutte le sue parti della nuova legge.