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Da alcuni giorni a chi lavora fuori città viene rivolta una domanda ricorrente: ma cosa sta succedendo a Parma?

E’ quello che ci chiediamo da alcuni giorni, da quando Emmanuel ha denunciato pubblicamente quanto accaduto prima al parco Falcone e Borsellino poi alla caserma della polizia municipale, il pestaggio dei vigili e la scritta ‘negro’ sulla busta con cui lo hanno rilasciato, un occhio gonfio, un trauma cranico e toracico.
Nella giornata di oggi si susseguono dichiarazioni del sindaco, dell’assessore alla sicurezza e dei vigili, piene di contraddizioni e volte a riportare sotto controllo questa situazione che richiede una sola risposta: la rimozione e le dimissioni dei responsabili di quanto denunciato.
Intanto, perizie calligrafiche, controlli sul telefonino dello studente e sulle immagini registrate dalle telecamere nel parco tentano di addossare ogni responsabilità sul ragazzo, ma inquietanti verità cominciano ad emergere.
Secondo quanto riportato oggi da Repubblica vi sarebbe un primo giallo sul video: gli agenti avrebbero registrato la loro settimana di appostamenti al parco, mancherebbero però gli istanti dell’arresto dello spacciatore e di Emmanuel.

La procura di Parma sta procedendo con gli accertamenti, anche per ricostruire le cause di questa strana scomparsa o inattivita delle telecamere. Domani o dopodomani dovrebbe essere interrogato in Procura Emmanuel Bonsu, mentre nei prossimi giorni verranno sentiti gli agenti intervenuti nell’operazione.

Un vigile, di cui non viene riportato il nome denuncia le pressioni subite, aumentate dalla condizione di precarietà contrattuale, e descrive la particolarità di un corpo speciale, a cui l’adesione è volontaria, alle dirette dipendenze dell’assessore al sicurezza al centro delle polemiche e di cui numerose associazioni e singoli stanno chiedendo ve dimissioni: “Da tempo sembra che Parma sia una base sperimentale per capire come può funzionare un quarto corpo di polizia, agli ordini dei sindaci. Dipendendo direttamente dal Comune e dall’assessorato, i ragazzi vengono spinti a fare cose che i vecchi vigili non farebbero mai. Praticamente il corpo scelto, quello che gira con il basco, è alle dirette dipendenze dell’assessore alla sicurezza Costantino Monteverdi“.

Lo stesso vigile nelle sue dichiarazioni sottolinea quanto già denunciato negli scorsi anni dai collettivi e movimenti cittadini sull’anomalo utilizzo della Polizia municipale per operazioni speciali: lo sgombero della cartiera in strada Argini, che ha porto il strada nei giorni più freddi dell’anno molti migranti e rifugiati; il diverbio finito in rissa dietro a via Farini, in piazzale del Carbone, sfociata in un movimentato fermo di più persone; il rocambolesco e discusso ’placcaggio’ di un venditore abusivo in via Verdi; il caso della prostituta fotografata a terra nella cella del comando di via del Taglio e le violenze denunciate da Emmanuel Bonsu.

E, infine, la denuncia più grave, che avvalora la testimonianza dello studente, ultima vittima di questo corpo speciale che prende ordini direttamente dal Comune “E’ risaputo che fra il corpo scelto ci sono agenti con i manganelli. Non forniti direttamente dal Comune, ma in qualche modo li hanno ottenuti e in borsa, se andate a vedere quando escono dal comando, li potete trovare“.

Sono molte quindi le cose da chiarire in questa vicenda, e non relative ad Emmanuel.