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Covid-19: in Francia impatto sconvolgente sui minori non accompagnati

La denuncia di Médecins Sans Frontières

Koné, 16 anni, ha vissuto in strada per mesi prima che Médecins Sans Frontières gli fornisse un alloggio. Dal dicembre 2019, a Parigi, Marsiglia e Bordeaux sono stati presi in carico i ricorsi di quasi 200 minori non accompagnati

In piena crisi sanitaria, le nostre organizzazioni medico-umanitarie (Médecins du Monde e Médecins Sans Frontières) stanno constatando un allarmante disinteresse da parte dei Consigli Dipartimentali nei confronti degli adolescenti e delle procedure necessarie a far riconoscere la loro situazione di isolamento e minoranza. La fornitura di un alloggio, l’accesso alle cure mediche e il sostentamento dei minori non accompagnati è ora più che mai una responsabilità che pesa quasi totalmente sulle spalle delle associazioni e dei collettivi cittadini, poiché le istituzioni non hanno previsto nessun tipo di tutela nei loro confronti.

Nel bel mezzo della pandemia, sono state le associazioni a garantire l’accesso alle cure mediche e la protezione di questi ragazzi. A Parigi, dal 15 marzo al 15 maggio, Médecins Sans Frontières (MSF) e Médecins du Monde (MdM) hanno compiuto circa 400 visite mediche e più di 730 sedute psicologiche in collaborazione con il COMEDE1, rivolte in particolare ai minori non accompagnati (MNA) e che hanno presentato ricorso. I Consigli Dipartimentali dell’intero territorio francese hanno rifiutato di riconoscere la posizione particolarmente delicata in cui si trovano questi ragazzi, dando così inizio a un continuo scaricabarile fra le autorità statali. A questa situazione hanno fatto seguito numerose segnalazioni da parte delle nostre due associazioni (MSF e MdM, ndt) sui rischi sanitari, somatici e psicologici ad essa legati, inviate alle autorità dipartimentali e giudiziarie competenti. Mentre le segnalazioni rivolte ai consigli dipartimentali non sono state prese in considerazione, la giustizia si è pronunciata in favore della protezione e della sistemazione di più di 70 minori a Parigi.

Nonostante il palese pericolo per la salute e le continue allerte, non è stato assegnato nessun alloggio degno di questo nome ai MNA che hanno presentato ricorso. Médecins Sans Frontières ha quindi finanziato la sistemazione in albergo di più di 170 ragazzi a Parigi, Bordeaux e Marsiglia. A Parigi, altri 107 minori sarebbero finiti a vivere per strada se non fosse stato per l’intervento di albergatori solidali e delle associazioni Paris d’Exil, TIMMY – Soutien aux Mineurs Exilés, Les Midis du MIE, La Casa e Utopia 562. Quest’ultima ha inoltre trovato un alloggio a circa cinquanta minori a Rennes e a Tours. Contemporaneamente, in diverse città francesi, gli alloggi sono stati concessi dalle istituzioni pubbliche solo dopo che avvocati e associazioni hanno fatto intervenire l’autorità giudiziaria. A Parigi, l’unica soluzione abitativa è stata proposta dopo sei settimane di confinamento in una palestra, inadatta alla somministrazione di cure mediche e pensata come un punto di snodo da cui poi indirizzare i minori verso le misure dedicate agli adulti in difficoltà. Così, nonostante i vari proclami e le promesse, sono centinaia i minori costretti a vivere per strada nel pieno della crisi sanitaria, nonostante l’obbligo di quarantena.

Anche la fornitura di pasti ai minori non accompagnati pesa esclusivamente sulle spalle delle associazioni. A Parigi, le associazioni Les Midis du MIE e TIMMY – Soutien aux Mineurs Exiliés hanno distribuito più di 7300 pasti durante il confinamento.

Solo a Parigi, durante il periodo di quarantena MSF e MdM hanno fornito assistenza medica, psicologica, giuridica e sociale a 260 minori, ai quali si aggiungono le centinaia di ragazzi seguiti dalle altre associazioni.

Nonostante le dichiarazioni rilasciate il 22 marzo da Adrien Taquet, Segretario di Stato per la protezione dell’infanzia3, le nostre associazioni presenti sul territorio4 hanno constatato che, ancora una volta, i minori non accompagnati sono stati ignorati da quei dipartimenti che avrebbero avuto il compito di proteggerli.

Le nostre organizzazioni insieme ad altre associazioni e collettivi cittadini presenti sul territorio si impegnano incessantemente e da molti anni nel mettere in evidenza la situazione drammatica dei minori non accompagnati durante la fase del ricorso. Durante il periodo di confinamento la questione è stata portata all’attenzione dei consigli dipartimentali e, vista l’importanza della tutela della salute, presso la Direzione Generale della Sanità, le Agenzie Regionali della Salute e il Comitato Scientifico Covid-19 senza ricevere nessuna risposta e tantomeno una soluzione.

Un individuo che dichiari di essere minorenne e completamente solo deve essere considerato come un bambino ed essere protetto di conseguenza, fino alla decisione definitiva delle autorità competenti riguardo la sua situazione. Tutto questo si deve prima di tutto tradurre in un’efficace politica dell’accoglienza sin dal suo arrivo in Francia, basata su un momento di riposo e di sollievo nel rispetto dell’interesse superiore del bambino.

Quello che chiediamo non è una novità e non è irrealizzabile: chiediamo solo che venga rispettato il Diritto francese e la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui la Francia è firmataria. I consigli dipartimentali sono responsabili della tutela dei minori non accompagnati. È ora che si assumano realmente e pienamente questa responsabilità.

  1. Il Comitato per la Salute degli Esiliati (Comité pour la Santé des Exilés, COMEDE) è un’associazione no-profit nata nel 1979 con lo scopo principale di tutelare il diritto alla salute dei rifugiati e dei richiedenti asilo. https://www.comede.org/ (NdT)
  2. Si tratta di associazioni attive sull’intero territorio nazionale e a Parigi in particolare, tutte legate dall’obbiettivo di fornire protezione, alloggio, cure mediche e istruzione ai minori non accompagnati. (ndT)
  3. Il 22 marzo 2020, Adrien Taquet ha dichiarato: “Che sia minorenne o maggiorenne, ogni giovane che ne faccia domanda riceverà un alloggio” e che “gli enti statali e dipartimentali sono al lavoro per far sì che ciò avvenga”.
  4. Le associazioni attive a Parigi nel campo della tutela dei MNA e che hanno avuto un ruolo in questo report sono: Médecins Sans Frontières, Médecins du Monde, Paris d’Exil, Les Midis du MIE, Utopia 56, TIMMY – Soutien aux Mineurs Exilés, La Casa.

Sara Corsaro

Sono laureata in Mediazione linguistica e culturale a Siena e poi in Diritti umani all'Università degli Studi di Padova con una tesi su confini e cittadinanza. Sono una volontaria della scuola di italiano autogestita e gratuita "LiberaLaParola" che svolge le sue attività a Padova. "LiberaLaParola" è un progetto dell'Associazione Open Your Borders.
Per Melting Pot traduco dal francese e scrivo.