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dal Messaggero Veneto del 1 febbraio 2007

Cpt e Cid, Tondi sollecita Gherghetta a intervenire

Gradisca. «Al momento nessun segnale d’interesse è arrivato dal presidente della Provincia, Gherghetta, sui problemi inerenti ad ampliamento e potenziamento del Cpt. E questo nonostante sia stato portato a conoscenza dal sindaco Tommasini del contraccolpo che l’apertura del centro per richiedenti asilo, struttura da circa 150 unità che verrà affiancata al Cpt e che dovrebbe essere pronto fra maggio e giugno, potrebbe avere su Comune e territorio isontino».
Dopo che il primo cittadino gradiscano ha riferito in consiglio comunale le ultime novità su Cpt e Cid, la sezione gradiscana di Forza Italia manda un messaggio esplicito anche alla Provincia: «A Gherghetta – ha precisato Paolo Tondi – chiediamo una risposta chiara su quello che ha intenzione di fare per Gradisca, ricordandogli che anche cittadini gradiscani hanno contribuito alla sua elezione e che, come ha ricordato il sindaco di Gradisca, il Cpt e l’apertura del Cid non sono e non possono essere un problema esclusivo di Gradisca».
Sollecitazione giustificata da quella che Forza Italia ritiene una priorità per Gradisca, ovvero precise garanzie in termini di sicurezza per i cittadini. «Prendiamo atto delle dichiarazioni di Tommasini nel corso dell’ultimo consiglio comunale, e cioè che è ormai non solo è tramontata la possibilità della chiusura del Cpt, ma che, anzi, è imminente il potenziamento della struttura con l’apertura del centro per richiedenti asilo. Un centro, quest’ultimo, presumibilmente da aprire tra maggio e giugno. Chiariamo che in questo centro d’identificazione verranno portati solo coloro che chiedono asilo politico e quindi non “soggetti problematici”, ma nonostante tutto si verificherà, come ha giustamente ricordato Tommasini, un afflusso d’immigrati nettamente superiore a quello attuale. Di conseguenza Forza Italia ha chiesto al sindaco, come ai nostri consiglieri regionali, di ottenere garanzie in termini di sicurezza, e tra le necessità per garantirle abbiamo indicato il rifacimento della pubblica illuminazione, specie in periferia, ferma ormai da dodici anni: il tutto a carico dello Stato. Oltre a ciò, chiediamo anche che una sezione dell’ex caserma “Toti-Bergamas” venga destinata a ospitare una struttura per l’ampliamento di circa una sessantina di unità del personale delle forze dell’ordine per vigilare e garantire la sicurezza dei cittadini e, non ultimo, chiediamo anche l’immediata sdemanializzazione della stessa ex caserma di via Papalina e la sua cessione al Comune, a titolo gratuito».
Richieste criticate in sede di consiglio comunale dal capogruppo di maggioranza La Torre, a cui Tondi replica senza mezzi termini: «Rimaniamo sgomenti, senza voler alimentare polemiche, per l’intervento del consigliere La Torre. Sostiene di rifiutare l’idea che il Cpt rimanga, ma afferma anche che la nostra proposta sia una svendita di Gradisca per quattro lampadine. Quindi per una parte della maggioranza l’illuminazione pubblica per tutta Gradisca senza gravare sui cittadini è svendere, quindi è svendere anche richiedere più sicurezza per i Gradiscani o avere una caserma da destinare a nuovi alloggi, popolari e no. A La Torre, allora, una domanda la dobbiamo fare: chiedere di costruire case a San Valeriano e in cambio dare un campo sintetico all’Itala San Marco non è svendere un borgo di Gradisca?».
(ma.c.)