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da IlPassaporto.it del 18 marzo 2005

Cpt emiliani, tutti nelle mani della Misericordia di Michela Trigari

I due cpt dell’Emilia-Romagna, quello di Modena e quello di Bologna, gestiti dallo stesso ente.
La Confraternita della Misericordia di Daniele Giovanardi (fratello di Carlo, ministro per i Rapporti con il Parlamento), che già si occupa della struttura modenese, da aprile seguirà anche le vicende sanitarie degli ospiti del centro di permanenza temporanea a Bologna. Subentrando così alla Croce Rossa per aver vinto la gara d’appalti indetta dal ministero dell’Interno. Con tutto quello che comporta in termini monetari.
Secondo Medici senza frontiere (i dati si riferiscono al 2003) il cpt bolognese, che ha una capienza massima di 97 persone (75 uomini, 20 donne più una famiglia) riceve dallo Stato 80 euro al giorno per persona; quello di Modena, che contiene al massimo 60 persone e che ha solo la sezione maschile, poco meno: 75 euro al giorno per ogni ospite.
Facendo due rapidi calcoli, per i due anni di gestione previsti dal bando, attorno ai due cpt emiliano-romagnoli ruotano complessivamente poco meno di 8.950.000 euro (quasi 18 miliardi di vecchie lire).

“Abbiamo fatto la nostra offerta in base ai bisogni interni al cpt e non tanto alle esigenze del bando – dice Giovanni Mazzotti, presidente della Croce Rossa di Bologna –. La cifra da noi avanzata era sopra gli 80 euro giornalieri per persona. Comprendeva la presenza di 44-45 operatori, un medico 24 ore al giorno, un infermiere presente qualche ora sia il mattino sia il pomeriggio e servizi specifici per gli ospiti tossicodipendenti, i casi di tubercolosi e le donne in gravidanza.
Insomma, tutta una serie di procedure di supporto alla persona. Inoltre i nostri operatori avevano sviluppato una forte professionalità in materia, seguendo corsi di mediazione culturale”, conclude Mazzotti.

Ma la presunzione è che, anche a parità di servizi offerti, quello che abbia inciso maggiormente sul risultato della gara d’appalto sia stato il costo del personale.
Giovanardi ha scritto che avrebbe applicato agli operatori del cpt di Bologna il contratto nazionale delle Misericordie (che è quello delle pubbliche assistenze), mentre la Croce Rossa, durante la sua gestione, ha applicato (e avrebbe continuato a farlo) il suo contratto nazionale, che è più oneroso.
Se così è, anche a parità di personale, le differenze in termini economici risultano sostanziose.

Daniele Giovanardi: “Rispetteremo l’impegno preso con la Prefettura di Bologna”
Seccato per le polemiche scaturite dopo che la Misericordia si è aggiudicata la gara d’appalto per la gestione del cpt di Bologna e per la quale l’onorevole Ds Katia Zanotti si augura “che non abbia prevalso la logica del massimo ribasso nell’assegnazione, che spesso significa riduzione dei costi ma anche dei servizi e del personale”, Daniele Giovanardi non rilascia né dichiarazioni né interviste: “Parlerò solo in conferenza stampa – dice -. Evidentemente a Modena c’è un metro per i cpt diverso da quello di Bologna.
Ma tra dire questo e dire che lasceremo gli ospiti della struttura senza assistenza sanitaria ce ne passa”. Nel frattempo, in una lettera pubblicata sull’edizione dell’Unità dell’Emilia-Romagna, si legge “rispetteremo l’impegno preso con la Prefettura di Bologna”, ossia la presenza di un medico all’interno del cpt 24 ore su 24 invece delle 8 prospettate all’inizio.
“Non credo che gli ospiti di Modena siano meno tutelati di quelli di Bologna” aggiunge Giovanardi. Nel cpt modenese, “grazie ad una convenzione con l’Asl è presente 24 ore su 24 un infermiere professionale esperto e un medico 8 ore al giorno; completano la protezione la guardia medica di continuità assistenziale e il 118 Modena Soccorso più un medico reperibile”.
Il presidente della Misericordia aggiunge poi di essere stanco di essere apostrofato come “il gemello del ministro Giovanardi. Quando scrivete di Vittorio Prodi, specificate sempre che è il fratello dell’ex presidente della Commissione europea? I cpt dell’Emilia-Romagna hanno uno standard superiore a qualsiasi casa di riposo. Crede che nelle strutture protette ci sia il medico 24 ore su 24?”

Zanotti (Ds): “Subito un Osservatorio regionale per monitorare i cpt”
“Le due situazioni non sono assolutamente paragonabili – commenta la deputata Katia Zanotti -: una casa protetta per anziani non è la stessa cosa di un centro di permanenza temporanea. L’esperienza della Croce Rossa, nel gestire un luogo delicato e complesso come il cpt, è stata positiva non solo per le prestazioni garantite ma anche per la motivazione molto forte degli operatori.
Se la Confraternita della Misericordia aprirà all’Ausl, alla medicina specialistica, agli interventi di salute mentale, al medico presente 24 ore su 24, ben venga il cambio di gestione. Ma se non si prevedono gli standard essenziali che erano garantiti dalla Croce Rossa, sia in termini di servizi erogati sia in termini di operatori, la situazione del cpt diventa a rischio di ulteriori tensioni”. Al suo interno, infatti, si sono verificati alcuni casi di autolesionismo.

“Quello che finora ho letto sui giornali, perché è impossibile perfino per un parlamentare accedere ai termini degli accordi monetari delle gare d’appalto per i cpt, dal momento che non è dato saper nulla di quello che accade lì dentro – continua l’onorevole Zanotti -, è una riduzione del personale sanitario e del monte ore.
La richiesta della prefettura di Bologna del medico presente 24 ore su 24 e assicurata dalla Misericordia deve essere formalizzata in un documento che chiederò di vedere. E colgo l’occasione per rilanciare l’idea di un Osservatorio regionale che faccia monitoraggio sul funzionamento e sulla trasparenza dei cpt. Intanto la settimana prossima farò visita agli stranieri ospiti nella struttura di Bologna”.

(18 marzo 2005 – ore 20.10)