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da La Gazzetta di Modena del 15 luglio 2003

Cpt nel caos, fughe e rivolte di Andrea Marini

Modena. Domenica erano `spariti´ quattro ospiti e ieri tre sono stati arrestati dopo aver ferito due agenti

Tre arresti per resistenza e daneggiamenti e 2 agenti feriti al termine di una nuova rivolta al Cpt; avvenuta ieri pomeriggio. Non si riesce a tenere il passo di quanto avviene nella struttura per clandestini dove, dopo la fuga domenicale di 4 stranieri, montano le polemiche a cominciare da quella sulla finestra usata per allontanarsi: era stata segnalata come a rischio dagli agenti, nessuno ha fatto nulla per prevenire evasioni. Il questore è dovuto rientrare dalle ferie per prendere in mano la situazione.
Partiamo da quanto avvenuto ieri pomeriggio. Intorno alle 15 dal blocco 6 (con 10 clandestini) e da quel doppio 4-5 (con 20 ospiti), alcuni stranieri hanno iniziato a protestare chiedendo sigarette, gelati e condizioni di vita migliori. Proteste che rientrano nella norma per la vita della struttura.
Ieri, però – complice il fatto che la struttura è prossima alla capienza massima (circa 40 persone) – la rivolta è rapidamente lievitata in una serie di pesanti daneggiamenti. In preda all´ira gli stranieri hanno iniziato a spaccare le porte, hanno infranto i vetri blindati che proteggono il televisore, rotto alcuni infissi. Infine hanno preso i materassi e li hanno gettati al centro del cortile. Sono quindi dovuti intervenire i poliziotti per sedare il tumulto con l´ausilio di due di pattuglie della Volante. Gli agenti sono entrati e, non senza fatica, sono riusciti a calmare i più esagitati. Tre sono stati immobilizzati e messi in stato di arresto.

Autolesionismo. Non appena hanno compreso che nel giro di pochi minuti sarebbero finiti nel vicino carcere di S. Anna, hanno dato vita ad episodi di autolesionismo: con l´uso di lamette e altri oggetti contundenti si sono feriti, costringendo gli agenti a trasferirli prima al Pronto Soccorso. Qui, a fine turno, si sono recati anche due poliziotti che nella colluttazione hanno riportato lievi lesioni.
L´episodio di ieri ha avuto l´effetto di aumentare, come se non ce ne fosse bisogno, il clima già abbastanza teso all´interno del Cpt. A creare uno stato di fibrillazione la fuga di domenica e la punizione, ritenuta ingiusta da tutto il personale, inferta dal funzionario del Cpt ad un ispettore di turno. Tale provvedimento viene letto come un chiaro esempio di voler cercare un capro espiatorio nella truppa, mentre secondo i sindacati i veri responsabili del disastroso stato in cui versa il Cpt sono da ricercare ai piani alti e non solo in quelli della questura…

Scaricabarile. Questo episodio – secondo quanto scritto in un comunicato dal segretario provinciale del Siulp, Bruno Fontana – è la parte conclusiva di una sorta di «scaricabarile» seguito alle pesanti accuse dell´onorevole Isabella Bertolini che, dopo una visita al Cpt aveva parlato di struttura colabrodo, nata male e organizzata ancora peggio. «E´ partita la catena di S. Antonio. – commenta Fontana – Il prefetto prova a scaricare la responsabilità al questore: “se ci sono fughe è perché il personale non vigila a dovere” si è affrettata a dire. E il questore: “non è colpa dei miei uomini, ma della struttura” salvo poi, in privato, scaricare responsabilità sui funzionari. E i funzionari? – prosegue Fontana – Sotto pressione aumentano ispezioni a sorpresa sulla vigilanza. A farne le spese l´ispettore “colpevole” di aver chiamato in aiuto, per sedare una rivolta interna, altrimenti ingestibile, la pattuglia di servizio esterno»
A questo gioco il Siulp non ci sta e rilancia subito chiamando in causa proprio il funzionario del Cpt e chi sta sopra di lui proprio in relazione all´ultima fuga, quella che domenica ha visto 4 stranieri allontanarsi tranquillamente dal Cpt.

Allarme ignorato. Anche in occasione della porta rimasta aperta e della finestra infranta, utilizzate per fuggire, in più occasioni gli ispettori di turno avevano segnalato, per iscritto al funzionario addetto, che trattandosi di infissi di tipo comune non erano certo in grado di fermare possibili tentativi di fuga. Come già avvenne a suo tempo, per reti basse e condotti di aerazione, non è stato fatto un bel nulla e domenica i fuggitivi se ne sono andati proprio da là. Il Siulp si chiede e chiede al funzionario «E adesso? Chi pagherà per queste sottovalutazioni? Sarà fatto qualcosa per porre rimedio allo stato di pericolosità in cui versano alcuni moduli abitativi da mettere in sicurezza, come segnalato da oltre 3 mesi con relazioni di servizio fin qui inascoltate o dobbiamo attendere nuovi clamorosi episodi?». Il Siulp annuncia una protesta. Le risposte forse arriveranno dal questore Faraoni che ieri ha deciso di rientrare dalle ferie, per valutare di persona e affrontare la situazione al fine di porvi rimedio. Anche perché, come detto, il clima al Cpt è molto teso.
Quanto alla fuga di domenica pare chiarito che tutto è legato alla porta – situata nell´ala infermeria – che si affaccia sul cortile interno. L´uscio è rimasto socchiuso (forse perché difettoso) quando l´infermiera è rientrata in ambulatorio per prendere delle medicine.
Gli immigrati con un balzo sono saltati attraverso la recinzione che delimita i cortili, sono entrati nel corridoio e dopo aver rotto la finestra sono usciti dal retro, dopo aver scalato l´altra rete.