Gradisca. Una quindicina d’immigrati domenica, 21 ieri sera (gran parte dei quali di nazionalità algerina), addirittura un centinaio quelli attesi oggi.
Una tre giorni di arrivi che, numero più numero meno, riporterà il Cpta di Gradisca al “tutto esaurito” dopo circa 5 mesi a capienza ridotta, ovvero dal “settembre nero” caratterizzato da diverse fughe e azioni di protesta da parte dei suoi ospiti. Un improvviso ripopolamento della struttura di via Udine determinato da una nuova ondata di sbarchi clandestini sulle coste siciliane che ha immediatamente riacceso l’allarme del centro di prima accoglienza di Lampedusa, dove a ieri erano ospitate circa 700 persone.
Inevitabile la riattivazione di speciali ponti aerei per lo smaltimento degli immigrati nella altre strutture della penisola, tra cui appunto il centro isontino.
Un trasferimento che, come detto, oggi dovrebbe completarsi con l’arrivo di un centinaio d’immigrati, una sessantina dei quali destinata a essere accolta nella sezione adibita a centro di prima accoglienza, mentre gli altri quaranta saranno introdotti nell’ala rimasta adibita a Cpt, che oggi ospita circa 90 immigrati.
Con il previsto superamento delle 200 unità, quindi, torna in regime d’allerta la struttura di via Udine, dove proprio in questi giorni, oltretutto, è attesa l’ omologazione da parte del ministero degli Interni (dopo il via libero dato nei giorni scorsi dalla Prefettura di Gorizia) dell’esito della gara per l’appalto triennale della struttura gradiscana.
Gara, com’è noto, conclusasi con la vittoria del consorzio cooperativistico trapanese “Connecting people”, che ha ottenuto un punteggio superiore sia all’attuale gestore (la cooperativa Minerva di Savogna) sia agli altri due soggetti che avevano partecipato al bando.
(ma.ce.)
dal Messaggero Veneto del 26 febbraio 2008
Cpt, sono attesi per oggi altri cento immigrati
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