Gradisca. Si è tenuta martedì, a Roma, l’udienza per la discussione sul merito del ricorso presentato al Consiglio di Stato dai legali della Croce verde gradiscana, e delle altre tre associazioni che componevano il “pool” con la onlus isontina capofila, contro la sentenza del Tar di Trieste, che aveva giudicato legittima l’assegnazione alla cooperativa goriziana Minerva dell’appalto (biennale) per la gestione dei servizi interni del Cpt di Gradisca.
Presenti gli avvocati Luca Macoratti e Sinopoli (in difesa della Croce verde gradiscana) e Enrico Agostinis (rappresentante legale delle altre tre associazioni che avevano presentato l’offerta con la onlus isontina) mentre in rappresentanza della Minerva era presente l’avvocato Samo Sanzin. Il dibattimento per l’accoglimento del ricorso non ha in ogni caso riservato sorprese, con le parti che hanno confermato le posizioni già mostrate nel dibattimento al Tar regionale. «Adesso attenderemo la risposta del Consiglio di Stato – ha precisato l’avvocato Luca Macoratti –, che speriamo di ottenere nel giro di un mese. Se il Consiglio di Stato accoglierà il nostro ricorso allora è chiaro che il passo successivo da parte nostra sarà esaminare la possibilità di presentare una richiesta di risarcimento danni alla prefettura di Gorizia o al ministero dell’interno, a cui la prefettura fa capo. In caso contrario valuteremo la possibilità di ricorrere in Cassazione».
Il ricorso al Consiglio di Stato da parte dei legali del “pool” capeggiato dalla Croce verde gradiscana rappresenta in definitiva il secondo grado di giudizio a cui si è appellata la onlus gradiscana che, nel bando indetto dalla Prefettura di Gorizia (ente appaltatore) e chiusosi nel dicembre 2005, si era classificata prima per poi vedersi “squalificare” per una presunta deficienza di requisiti.
(ma.ce.)
dal Messaggero Veneto del 12 luglio 2007
Croce verde, presto la sentenza sul Cpt
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