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da Il Piccolo di Trieste del 5 marzo 2009

Crollo demografico senza immigrati

«O arrivano stranieri o il sistema crolla»

In assenza di nuovi arrivi dal 2000 a oggi Trieste avrebbe perso 15mila residenti

Senza l’apporto degli immigrati, Trieste dal 2000 ad oggi avrebbe perso più di 15 mila residenti. Colpa di una mortalità elevata che il numero di nuovi nati non è riuscito a compensare. Risultato, un saldo naturale (la differenza appunto tra nascite e decessi) puntualmente accompagnato dal segno meno.
Una tendenza che non appartiene solo al capoluogo giuliano, bensì all’intero Friuli Venezia Giulia. Secondo uno studio regionale, infatti, se i flussi migratori si bloccassero e nessun cittadino straniero si stabilisse più nelle quattro province, nel 2019 la popolazione complessiva diminuirebbe del 16,17%. Proiezioni allarmanti che aiutano a comprendere quanto sia vitale per l’economia e per la vita stessa del nostro territorio l’arrivo di ospiti d’oltreconfine. «Senza immigrazione il sistema non reggerebbe e la nostra società nel medio-lungo subirebbe un tracollo insopportabile – spiega Gabriele Blasutig, docente di Sociologia alla facoltà di Scienza politiche dell’Università di Trieste -. Il primo comparto ad andare in crisi sarebbe il mercato del lavoro. Se si fa il raffronto tra quanti escono dal mondo occupazionale per raggiunti limiti d’età e quanti invece, una volta terminate le scuole, in quel mondo entrano per la prima volta, ci si rende conto della forza lavoro che viene persa: più o meno 7-8mila unità all’anno a livello regionale. Dopo il ”baby boom”, nella prima metà degli anni ’60, è infatti calata drasticamente la fertilità e si è ridotto il numero di figli. Con la conseguenza che quando i ”vecchi” lavoratori vanno in pensione, non c’è un numero di nostri giovani sufficiente a coprire i posti lasciati vuoti. Vuoti che, appunto, vengono colmati proprio dagli immigrati. Ma senza afflusso di stranieri – continua il sociologo – crollerebbe anche l’intero sistema dei consumi: molte case rimarrebbero sfitte, tanti discount non potrebbero sopravvivere. E anche diverse scuole in questi anni avrebbero chiuso i battenti per mancanza di iscritti se non fossero arrivati i figli delle famiglie straniere. Qui non si tratta insomma di fare ideologie, ma di guardare la realtà – conclude il sociologo -. La nostra società ha un bisogno estremo di immigrazione».
Attualmente, secondo i dati dell’Ufficio statistico del Comune aggiornati al 31 dicembre 2008, risiedono in città 15.795 cittadini stranieri, di cui 2980 comunitari e 12915 provenienti da Paesi extra Unione europea. La fetta più consistente di immigrati, oltre 8mila unità, arriva dall’ex Iugoslavia (definizione generica ma obbligata perché all’Anagrafe non è stata ancora aggiornata la nazionalità di molti stranieri arrivati a Trieste prima della dissoluzione della Federazione ndr). La seconda comunità più rappresentata in città è quella romena, composta da 1457 persone. Un numero praticamente raddoppiato dall’anno dell’ingresso del Paese dell’Est nella Ue. Seguono albanesi (899 residenti), cinesi (886) e ucraini (352), moldavi (245) e senegalesi (211).
(m.r.)