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Dai nomadi ai writers nel piano per la sicurezza

Firma Nomadi, prostituzione, vandali, abusivismo commerciale. Questi, essenzialmente i punti qualificanti del patto per la sicurezza di Roma che stamane il ministro dell’interno Giuliano Amato firma in prefettura.

Nomadi, prostituzione, writers, polizie, contraffazione. Questi i cardini del patto per la Sicurezza (alla cui stesura si è lavorato per l’intera giornata di ieri nell’ufficio del viceministro dell’Interno Marco Minniti) che questa mattina viene siglato dal ministro dell’Interno Giuliano Amato, dai comandanti di polizia (De Gennaro), carabinieri (Siazzu) e finanza (Speciale), da Walter Veltroni, Enrico Gasbarra e Piero Marrazzo e da Achille Serra. Proprio il prefetto ora avrà la possibilità di individuare zone nella quali, di concerto, creare campi nomadi (forse 4 o 5 che possano accogliere fino a 800-1000 persone). I fondi per l’istituzione di queste strutture saranno forniti dagli enti locali. I campi saranno vigilati. Il patto prevede appunto la creazione di una sorta di “reparto mobile” delle forze dell’ordine specializzato in emergenze sociali. Non è ancora chiaro però se gli agenti proverranno da una redistribuzione sul territorio, ipotesi poco probabile, o da assunzioni. La guardia di finanza poi istituirà un nucleo dedicato alle merci contraffatte. Tra le varie misure, anche un differente utilizzo del poliziotto di quartiere e le proposte per l’inasprimento delle pene per i writers, il divieto di prostituirsi in strada e lo snellimento delle procedure per l’affidamento di minori mandati a mendicare.