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Dal Consiglio dei ministri sì al ddl contro lo sfruttamento dei clandestini

di Nicoletta Cottone

Il Consiglio dei ministri ha varato un disegno di legge contro lo sfruttamento degli immigrati clandestini. Il provvedimento estende le tutele previste dall’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione per le vittime della tratta e le prostitute, anche ai clandestini che subiscono «gravi forme di sfruttamento» sul posto di lavoro. «Con questo disegno di legge – spiega il ministro del Lavoro Cesare Damiano – si vuole colpire con durezza il caporalato e l’indegno fenomeno dello sfruttamento lavorativo degli stranieri che in alcuni settori appare come una vera e propria forma di nuova schiavitù.

Per i colpevoli ci sono giuste sanzioni, per le vittime altrettanto giuste misure di protezione umanitaria con la concessione di permessi di soggiorno che possono consentire l’uscita dei lavoratori dal racket dello sfruttamento e della tratta». Il disegno di legge prevede l’inasprimento del sistema sanzionatorio, con pene da 3 a 8 anni. per chi recluta manodopera o organizza l’attività lavorativa mediante minaccia, violenza, intimidazione o grave sfruttamento e una multa di 9mila euro per ogni persona reclutata o occupata. La pena è maggiorata se gli occupati hanno meno di 16 anni o sono stranieri clandestini. Prevista anche la possibilità di sequestro dei luoghi di lavoro se sono illegalmente occupati almeno 4 lavoratori clandestini. Prevista la possibilità per lo straniero della concessione di un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, se sussistono seri pericoli alla sua incolumità.
«Il provvedimento – sottolinea il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero – evita di far pagare agli immigrati oltre al danno dello sfruttamento anche la beffa dell’espulsione».

Inizialmente per il provvedimento era stata pensata la formula del decreto legge che, però, non poteva contenere la modifica penale relativa ai reati di sfruttamento del lavoratore emersi, in particolare, a carico del caporalato. Il provvedimento sui lavoratori extracomunitari approvato oggi dal Consiglio dei ministri, che dovrà seguire l’iter parlamentare ordinario, spiega il ministro dell’Interno Giuliano Amato, «è talmente essenziale alla nostra civiltà, che non lo riteniamo espressione di un indirizzo politico della maggioranza». Il Governo conta ora che il provvedimento possa essere approvato rapidamente in sede deliberante, visto il consenso registrato anche nelle file dell’opposizione.