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da Il Piccolo di Trieste del 27 luglio 2007

Dalla Sicilia al Cpt di Gradisca 150 clandestini

Emergenza al Centro di permanenza temporanea: inadeguate le forze di controllo

Da 50 a 200 in pochi giorni gli ospiti della struttura che sarebbe dovuta essere smantellata. Arrivata una parte degli irregolari sbarcati sull’isola

Gorizia. L’ultimo gruppo è arrivato ieri, trasportato dalla Sicilia con un Hercules dell’Aeronautica. Altri 60 clandestini, tra loro anche due bambini piccolissimi, di pochi mesi. Per la gran parte di loro, già muniti del decreto di trattenimento, si sono aperte le porte del Centro di permanenza temporanea (Cpt) di Gradisca. Gli altri sono stati sistemati negli alberghi della zona in attesa di decisioni.
E così siamo arrivati praticamente a quota 200. Nel giro di appena due/tre giorni i numeri del Cpt di Gradisca sono quadruplicati. Per quasi un anno e mezzo non si era mai superato il limite di 50 trattenuti. Da più di un anno venivano accolti soltanto uomini. La struttura ricavata alla ex Caserma Polonio in via Trieste a Gradisca è stata concepita per 240 posti ma era rimasta sotto utilizzata in quanto il Ministero non aveva uomini delle forze dell’ordine da destinare ai servizi di controllo: ne servirebbero almeno 220, al momento ce ne sono complessivamente un centinaio tra agenti di Polizia e militari dei Carabinieri e della Guardia di finanza da suddividere tra i diversi turni. Un’inezia. E all’interno del Centro, strutturato in rapporto ai 50 ospiti è anche il personale della cooperativa che gestisce tutti i servizi interni, la «Minerva» di Gorizia.
Poi, improvvisamente, l’emergenza. Gli ultimi sbarchi di clandestini in Sicilia hanno saturato in breve i Centro di accoglienza e di temporanea permanenza del Sud del Paese. E così a Roma, al Ministero, ci si è ricordati di Gradisca, Cpt sottoutilizzato, nel quale sarebbero dovuti finire – secondo le assicurazioni che aveva ricevuto a suo tempo il presidente della Regione Illy – soltanto i clandestini intercettati nell’area del Nordest. E invece, perfino il primo ospite proveniva da Parma. Figurarsi gli ultimi. Il primo charter è sbarcato con 74 clandestini a bordo all’alba di martedì scorso a Ronchi. È stata mobilitata anche la Protezione civile per assistere i clandestini, oltre all’Esercito che ha assicurato il trasporto a Gradisca a bordo di pullman della Brigata Pozzuolo del Friuli.
Ieri, l’arrivo di altri 60 clandestini con l’Hercules militare. E così si sfiora quota 200. Ma si teme che si vada velocemente verso quota 240, capienza massima prevista. Ed è emergenza a Gradisca. Se prima la composizione etnica degli ospiti era sostanzialmente omogenea, ora ogni equilibrio è saltato anche se alcuni operatori sottolineano come i «vecchi» ospiti si siano prodigati in questi giorni per aiutare i nuovi arrivati. Ma non solo: gli uomini delle Forze dell’ordine sono sostanziamente rimasti sempre quelli e immutato è anche il numero degli operatori della Cooperativa Minerva, che ha sì previsto nuovo personale per rispondere alle mutate esigenze ma deve anche rispettare la trafila burocratica per i permessi di lavoro che devono ovviamente essere verificati dagli organi di polizia.
Gradisca, il Cpt (assieme a Bari) più moderno d’Italia, quello promosso anche dalla Commissione De Mistura nell’autunno scorso (sono state solo tolte – proprio su indicazione della commissione ministeriale – alcune sbarre interne: l’impressione di un carcere resta però fortissima ed è facile immaginare quale sia l’atmosfera in queste giornate di caldo torrido in una struttura dove è il cemento il grande protagonista) è dunque in piena emergenza. E i sindacati di Polizia lanciano l’allarme. Giovanni Sammito, del Siulp, denuncia: «In caso di emergenza siamo scoperti: nelle altre città che ospitano Cpt comunque la presenza di Polizia sul territorio è diffusa in quanto si tratta di realtà come Torino, Milano, Bologna con tra l’altro la disponibilità di reparti mobili. Qua abbiamo due/tre Volanti per turno in tutta la provincia e il reparto mobile più vicino è a Padova!». «Aumentare il numero degli ospiti del Cpt senza adeguare il supporto preposto alla sorveglianza è una scelta quantomai imbelle» taglia corto Angelo Obit, del Sap. Che aggiunge: «Gorizia non può risolvere da sola le emergenze nazionali».
di Guido Barella