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Decreto Flussi 2007 – Il disastro del “click day”

Ritardi, messaggi di errore e arbitrarietà nell' accoglimento delle oltre 350mila domande:il Ministero deve dare spiegazioni.

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Il “click day” rivela la vera essenza del meccanismo dei flussi, un vero e proprio sorteggio senza alcun criterio.
Sono centinaia le segnalazioni che continuano ad arrivarte al nostro sito, gli utenti denunciano la non trasparenza del nuovo sistema.
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Il Prefetto Morcone – capo dipartimento Immigrazione del Viminale – ha dichiarato: “La nostra struttura informatica e i nostri servizi online al momento non rilevano alcuna sofferenza, e stanno lavorando al di sotto della loro potenzialità. Gli utenti in queste ore alle prese con l’invio delle domande in attesa dell’ok dal sistema – ha ricordato ancora Morcone – pensino che questo tempo, solo l’anno scorso, avrebbero dovuto passarlo in fila all’ufficio postale, in condizioni molto meno agevoli che non a casa propria”.
Tutto regolare insomma secondo il Ministero che attende anche i ringraziamenti per le code scampate davanti agli uffici postali. Dichiarazioni che impallidiscono davanti al caos di questa giornata.
Ci saremmo forse dovuti attendere il collasso dei server del Viminale?

Le denuncie arrivano da tutti i patronati e dalle principali associazioi nazionali firmatarie del protocollo con il Ministero, Arci compresa.
Alle 15.00 ancora la situazione degli invii vedeva moltissimi utenti in attesa: un vero disastro.
Ma quello che più di tutti tuona come dato allarmante, è relativo alle differenze nella velocità di invio. Da due computer posizionati nello stesso tavolo infatti era possibile verificare come le domande venissero recepite con velocità di gran lunga diverse.

Molti gli utenti che segnalano messaggi di errore, quasi tutti esprimono indignazaione per la gestione della procedura. Intanto dalle televisioni il Viminale continua a dichiarare…“tutto bene”.
Sarà necessario verificare nelle prossime ore se le domande per le quali è stato riscontrato un messaggio di errore assolutamente ingiustificato risulteranno o meno accolte, se così non fosse si annunciano già azioni legali contro il Viminale.

L’Associazione Difesa Lavoratori di Padova, Verona e Treviso è lapidaria: “i numeri impressionanti delle domande inviate, insieme alle segnalazini ed alle denuncie che arrivano da tutta Italia, confermano ciò che avevamo prospettato come unica vera soluzione: una sanatoria immediata per i migranti e l’accoglimento di tutte le domande inviate”.
L’Arci sottolinea i tempi assolutamente ingiustificati e diversificati dell’invio, e chiede la convocazione immediata di un tavolo tecnico al Ministero, mentre dalla Cisl e da moltissimi utenti si denuncia come nuovamnete ci siano problemi relativi alla lettura dei dati dei cittadini dello Sri Lanka, cosa che si era già verificata con la precedente procedura postale.

540 mila domande scaricate, oltre 350 mila quelle inviate dopo le otto del 15 dicembre, ora che sanciva l’apertura della corsa contro il tempo, questi gli ultimi dati resi noti dal Viminale.
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La sottosegretario Lucidi ed il prefetto Morcone sfornano i numeri relativi alle richieste ed alle domande inviate come fossero dati auditel o le vendite di un disco di successo.

Ma non c’è nulla di buono dietro a queste cifre. Ogni numero, ogni domanda scaricata e poi inviata è un sogno ed insieme una speranza per un permesso di soggiorno finora irraggiungibile. E non tanto per quanti si trovano in paesi lontani e vogliano raggiungere il nostro paese, questo avviene comunque anche nelle forme più tragiche dei viaggi della speranza, ma soprattutto, è bene ricordarlo, per quanti già si trovano qui, in condizioni irregolari, e nel decreto flussi avevano riposto il loro sogno di uscire dalla “clandestinità”.

Tutto da rifare, questa la realtà.