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Decreto del Ministero dell’Interno del 22 aprile 2010

SPRAR - Durata e ricettività della rete di acccoglienza

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Decreto del Ministero dell’Interno del 22 aprile 2010

Dal sito del Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati si apprende che è stato pubblicato il decreto del Capo Dipartimento per le Liberta’ Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno che, come previsto dall’articolo 2 del D.M. del 22 luglio 2008, dispone la durata degli interventi e la capacita’ ricettiva del Sistema di Protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati (SPRAR) 2011/2013, ai fini dell’accesso al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. L’articolo unico del Decreto prevede la durata triennale degli interventi di accoglienza, per il periodo 2011/2013 e una capacita’ ricettiva di 3.000 posti, di cui 500 per le ‘’categorie piu’ vulnerabili’’.

Secono l’Anci, la notizia dell’allungamento dei tempi di durata degli interventi e’ stata accolta con soddisfazione da Flavio Zanonato, Sindaco di Padova e Vice Presidente dell’ANCI con delega alle politiche dell’immigrazione. ‘’I Comuni chiedevano da tempo di poter programmare gli interventi di accoglienza dei rifugiati su un periodo di piu’ lunga durata’’ ha dichiarato il Sindaco. ‘’E’ un riconoscimento importante del lavoro e del ruolo che hanno avuto in questi anni i Comuni della rete e l’ANCI. Tuttavia, per poter avere un sistema davvero rispondente ai bisogni di accoglienza – ha aggiunto Zanonato – manca ancora un passo importante, che e’ l’aumento del numero di posti disponibili nella rete. Le liste di attesa per entrare nello SPRAR sono molto lunghe, e le risposte trovate fuori dal Sistema sono soluzioni temporanee che non risolvono davvero i problemi’’.

‘’Ci auguriamo dunque – ha concluso Zanonato – che si possa presto far confluire i diversi interventi in un unico sistema coordinato e integrato, perche’ solo cosi’ si potra’ rispondere al meglio ai bisogni di tutela di tutti i richiedenti protezione internazionale presenti nel nostro Paese’’.

Il sindaco di Padova tocca un tasto vivo nella città del Santo che proprio nell’ultimo mese è attraversata dalla vicenda di una ventina di rifugiati somali che hanno trovato accoglienza solamente all’interno degli spazi offerti dall’Associazione Razzismo Stop.
Si tratta ovviamente di soluzioni di emergenza che fanno emrgere i limiti della rete di accoglienza. Il Comune di Padova in questa occasione, vista l’assenza di posti disponibili, avrebbe potuto riconoscere l’attività scvolta dall’Associazione che ha garantito un tetto e cure essenziali al gruppo.