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Decreto flussi 2008 – 127.151 datori di lavoro stranieri confermano l’assunzione

Scaduti i termini per la presentazione della conferma all'assunzione dei datori di lavoro immigrati

Il Ministero dell’Interno informa che sono
127.151 i lavoratori non comunitari in possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, o carta di soggiorno, o carta di soggiorno per familiari di cittadini comunitari che confermano la volontà di assumere ancora un lavoratore straniero per l’anno 2009.
I dati non dicono però quanti sono coloro che non hanno potuto confermare la domanda di assunzione presentata nel dicembre 2007 perché hanno “solamente” il permesso di soggiorno.

Quante sono le persone immigrate che a dicembre 2007 hanno aspettato il click day, hanno pagato agenzie o intermediari per la compilazione dei modelli telematici, hanno partecipato alla gara dei flussi credendo di avere le stesse chances dei cittadini italiani e oggi sono escluse dal decreto flussi 2008?

Non sappiamo quante siano, ma sappiamo che dovrebbero poter accedere al sistema dei flussi alla pari dei cittadini italiani, indipendentemente da quale tipologia di titolo di soggiorno possiedano. Così è scritto anche nel Testo Unico in materia di Immigrazione e il decreto flussi non potrebbe contrastare una fonte giuridica di grado superiore.
E’ allora evidente che sulla pelle dei cittadini stranieri si continuano ad estendere nuove formule di gerarchizzazione e stratificazione dei diritti, restringendo progressivamente l’accesso ai diritti e alle prestazioni (come nel caso dell’assegno sociale, dell’alloggio popolare, del Piano casa, dell’assegno di invalidità, dell’assegno di maternità ecc) in base alla “categoria” di cittadino a cui si ha la fortuna o la sventura di appartenere.

Di più, la limitazione alla chiamata nominativa di un lavoratore straniero introdotta con il decreto flussi 2008 insiste ancora sul pregiudizio razzista: secondo i Ministri Maroni e Sacconi la restrizione sarebbe infatti giustificata dalla necessità di tutelare la sicurezza e la legalità compromesse dalle domande di assunzioni strumentali o criminali inoltrate da molti cittadini stranieri.
Non solo viene completamente omessa l’ipotesi che possano essere i cittadini italiani ad organizzare e gestire – dietro pagamento – domande di assunzione strumentali o per aziende inesistenti, ma si legittima anche la deduzione che i cittadini stranieri che hanno il permesso di soggiorno siano più disonesti, bugiardi e criminali di quelli che hanno la carta di soggiorno o di quelli che sono parenti di un cittadino dell’Unione Europea.

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