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Decreto flussi – L’ipocrisia non avrà mai fine?

L’iter legislativo del decreto flussi bis arriverà ad una conclusione nei prossimi giorni.
L’appello lanciato da Melting Pot con la richiesta al governo di semplificazione delle procedure per i nulla osta e per permettere ai lavoratori immigrati, già presenti in Italia, di non dover ritornare clandestinamente al loro paese, sta ancora aspettando una risposta dai ministri interpellati.
Nel frattempo, una circolare congiunta dei ministeri dell’Interno e della Solidarietà Sociale inviata martedì scorso a tutti gli Sportelli Unici, indica delle procedure più snelle per lo smaltimento delle domande. Procedure che di fatto diversi uffici attuavano già da tempo, proprio per fronteggiare la mole di lavoro diventata insostenibile.

Una risposta indiretta, però, alla questione delicata dei lavoratori immigrati “clandestini” già presenti in Italia al momento dell’inoltro della domanda di assunzione dall’estero arriva dalle dichiarazioni del ministro Ferrero. A margine della quinta giornata di dialogo cristiano-islamico, il ministro ha ribadito che gli immigrati che gia’ lavoravano in Italia clandestinamente, per ottenere il permesso di soggiorno dovranno tornare nel loro paese, per poi rientrare in Italia. “Gli immigrati sono obbligati a tornare – ha spiegato Ferrero – perche’ lo prevede la legge, il governo puo’ pensare di cambiarla, ma non puo’ infrangerla“.
Dichiarazioni che lasciano a dir poco perplessi…
La legge – viene da ricordare – in tutti questi anni è sempre stata infranta, in primis dal legislatore stesso. Non si può far finta di non aver visto le migliaia di lavoratori immigrati in fila alle Poste che hanno presentato loro stessi – per conto del datore di lavoro – la domanda di assunzione dall’estero. Non si può far finta di non sapere che migliaia di persone che devono uscire clandestinamente dall’Italia alimentano le mafie che sfruttano la condizione di clandestinità, rischiano l’espulsione e la perdita del permesso di soggiorno, dopo averlo atteso per anni. Ma queste sono solo alcune delle tante contraddizioni.

Proprio in questi giorni ci sono stati segnalati alcuni casi che raccontano l’assurdità dei rischi che si corre per uscire dall’Italia clandestinamente e l’ipocrisia di una legge, come quella sui flussi, che nessun legislatore – ne di centro destra ne di centro sinistra – ha intenzione di modificare.

Alcun casi esemplari
Una signora moldava (una delle tante “badanti”), dopo aver atteso un anno la risposta alla domanda presentata con i flussi per il 2005, finalmente ha la possibilità di vedersi regolarizzata. Va al consolato italiano di Bucarest, ritira il nullaosta, entra in Italia con il visto e si reca in questura per la richiesta del permesso di soggiorno. Praticamente un sogno che si realizza. Dopo tre mesi (!) la questura le nega il pds ed emette un provvedimento di espulsione. Il motivo è che durante dei controlli è stato accertato che la signora per ritornare clandestinamente in Moldavia è partita dall’aeroporto di Verona.
Altro caso. La scorsa settimana un datore di lavoro si reca in aeroporto con la propria badante per il viaggio verso casa, per il ritiro del nulla osta. La badante, sotto gli occhi increduli del datore di lavoro viene fermata ed espulsa. Gli agenti si scusano ma è la legge….

Sono centinaia le storie di uomini e donne che nel più bello che possono vedersi regolarizzati si ritrovano invece espulsi dall’Italia per 10 anni. Quale pena devono espiare? Forse il fatto che la condizione di clandestinità è sempre più funzionale al mercato del lavoro?
Riteniamo grave che il governo di centro sinistra acconsenta che più di mezzo milione di persone debba rischiare tutto questo quando basterebbe scegliere un soluzione di buon senso.

Dopo l’appello di Melting Pot altre organizzazioni e associazioni hanno chiesto al governo una soluzione per questo tipo di situazione. Il governo deve esprimersi chiaramente e dare una risposta rispetto ai problemi sollevati e non mettere la testa sottoterra.
La redazione di Melting Pot invita tutte le organizzazioni, associazioni, enti, semplici cittadini a farsi carico dell’appello, utilizzandolo per continuare a fare pressione sul governo. Abbiamo raccolto moltissime firme e i ministri competenti in materia di immigrazione ne devono tener conto.

Il ministro Ferrero, dall’interno del Palazzo, nei giorni scorsi ha dichiarato che il governo sul tema dell’immigrazione dovrebbe avere più coraggio. Perché non cominciare proprio da qui?

A cura di Zappon Milena, Melting Pot

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Sulla campagna vedi gli articoli:

Flussi 2006 – Serve subito una regolarizzazione, restando in Italia!“. (16 settembre)

La paura delle invisibili che sperano nel decreto flussi“. Intervista a Ale, signora ucraina in bilico tra speranza e terrore. (21 settembre)

Ecco il testo della lettera indirizzata ai ministri Amato e Ferrero per chiedere la modifica del decreto flussi bis“. (23 settembre)

Flussi 2006 – “Accogliete le richieste di Melting Pot”, anche le badanti scrivono ai ministri (23 settembre)