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Decreto flussi – Serve una regolarizzazione permanente

Comunicato stampa Sportelli degli “Invisibili” del Nord-Est ed altre associazioni

Padova – Apprendiamo dal sito www.meltingpot.org l’imminente emanazione di un nuovo decreto di programmazione dei flussi migratori per l’anno 2005.

Sono migliaia i lavoratori stranieri che attendono da tempo una possibilità di poter regolarizzare la propria posizione e l’unico modo di accesso alla permanenza regolare sul territorio italiano è costituito proprio dal decreto flussi, ossia quel meccanismo previsto dalla normativa italiana, attraverso il quale il governo stabilisce una quota in base alla quale, in teoria, i datori di lavoro presentano una domanda per far entrare uno o più lavoratori stranieri in Italia (impegnandosi a trovare loro casa e a pagare il viaggio di ritorno).

Si tratta di un sistema assurdo perché tutti sanno che nessun lavoratore viene assunto dall’estero, ma, in realtà, è l’unica occasione per regolarizzare lavoratori senza permesso di soggiorno già presenti sul territorio. È un sistema incivile perché l’accettazione delle domande di assunzione “dall’estero” diventa, nelle migliori delle ipotesi, una lotteria, in quanto le domande di assunzione sono accettate in base all’ordine d’arrivo. Questo si traduce in una corsa a chi arriva primo, che si gioca sul filo della resistenza fisica, oppure su quello del clientelismo: noi stessi siamo stati testimoni l’anno scorso di decine di persone costrette a file notturne, al gelo, per prenotare il proprio posto, superate poi “magicamente” da altre persone che avevano in mano decine di deleghe o che avevano saputo, prima di tutti, della pubblicazione del decreto. Ora, la procedura di presentazione delle richieste di regolarizzare dovrebbe avvenire tramite spedizione di raccomandata alle DPL (Direzioni Provinciali del Lavoro). Questo, però, non eliminerà la presenza di code e i rischi di lobby di potere. Renderà il tutto solo molto invisibile.

Ma, purtroppo, la vergogna rispetto a questo meccanismo non si ferma qui. La legge Bossi-Fini ha “perfezionato” il sistema delle quote, introducendo vie preferenziali per il lavoro stagionale e le badanti, una scarsissima attenzione per il lavoro subordinato e autonomo, ed una selezione massiccia delle nazionalità. In questo modo, il governo non stabilisce solo quante persone possono entrare, ma anche chi ed il criterio per nazionalità non si basa sulle richieste del mercato, ma su accordi tra governi!

Crediamo che, oggigiorno, di fronte alle guerre e alle devastazioni che stanno interessando il pianeta, non creare un meccanismo stabile di regolarizzazione, con la possibilità di ottenere permessi di soggiorno almeno per chi ha un datore di lavoro disposto ad assumere un migrante, sia oltremodo assurdo. Per questo, cogliamo l’invito del progetto Melting Pot e lo rilanciamo: invitiamo tutti – associazioni, sportelli, uffici immigrati, semplici cittadini – a monitorare quanto accade nelle proprie città, segnalando gli episodi che risultano poco chiari o fin troppo chiari.
Crediamo che, comunque, questa lotteria vada respinta, così come va respinta in toto la Legge Bossi Fini. Riteniamo vada proseguita e incrementata la mobilitazione e la lotta, già avviate in questi ultimi anni, contro l’intero dispositivo di legge – le cui radici vanno rinvenute, lo ricordiamo, nella precedente legge Turco-Napolitano – e, pertanto, invitiamo tutte le realtà presenti nei territori, i migranti, le associazioni antirazziste a creare iniziative di lotta all’uscita del decreto flussi.

Sportelli degli “Invisibili” del Nord-Est
Ass.ne Razzismo Stop
Coordinamento Migranti di Verona
Comitato M21 di Treviso
Ass.ne Ya Basta! di Bologna
Ass.ne Africa Insieme di Pisa