Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Delibera del Comune di Bari sulla contrarietà al CPT

L’Assessore alla Pubblica istruzione Politiche
giovanili Politiche per l’infanzia accoglienza e
pace – prof. Pasquale Martino sulla base
dell’istruttoria condotta dalla ripartizione alla
pubblica istruzione politiche giovanili politiche
per l’infanzia accoglienza e pace riferisce:

– E’ sorto a Bari un cantiere edilizio,
in via di ultimazione, della ditta Salvatore
Matarrese S.p.a. per la costruzione di un Centro di
permanenza temporanea nel quartiere San Paolo, in
viale Europa n. 97, area Lama Balice, adiacente alla
sede del Comando Legione Allievi della Guardia di
Finanza, ad opera dell’Aeronautica Militare su
disposizioni delle istituzioni: Ministero degli
interni, Prefettura di Bari, Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti, Provveditorato
Regionale delle Opere Pubbliche per la Puglia.
I Centri di permanenza temporanea sono
luoghi chiusi di persone in fuga da guerre e fame e
in cerca di speranza, in cui nessuna forma di
comunicazione con l’esterno è consentita, da cui
nessuno si può allontanare.
Chi vi è rinchiuso è volutamente reso
invisibile e non a caso questi luoghi sorgono alle
periferie delle città o in aperta campagna.
Anche il Centro di Bari ha queste
caratteristiche.
In data 19.01.04 prot. n.08, è stata
presentata un’interpellenza al Sindaco di Bari pro
tempore – Simone Di Cagno Abbrescia – da parte di 9
Consiglieri comunali per acquisire informazioni e
documentazione relativa alla localizzazione della
struttura in un’area sottoposta a vincolo
paesaggistico, alla sua destinazione ed alle
relative autorizzazioni edilizie.
In data 23.02.04 l’Assessore al
Territorio e Qualità Edilizia – ing. Donato Bosco –
forniva agli interpellanti copia della relazione dei
vigili tecnici unitamente alla documentazione
relativa alla Conferenza di servizi tenuta dal
Ministero delle infrastrutture, Provveditorato
Regionale OO.PP. della Puglia con gli Enti
interessati.
La presenza di questa struttura ha
provocato il dissenso di parte della cittadinanza
che si è espresso attraverso la creazione della Rete
No CPT costituita da associazioni, partiti,
sindacati e movimenti che, con pubblici incontri e
manifestazioni, hanno chiesto che il centro di
permanenza temporanea non fosse aperto perchè è un
luogo di reclusione di migranti che non hanno
commesso alcun reato e che subiscono una restrizione
della libertà personale non giustificata ed in
violazione dei diritti umani.

Ritenuto che

I centri di permanenza temporanea sono
stati creati per la detenzione di soggetti che non
hanno commesso reati nel nostro territorio, ma vi
sono giunti in fuga da persecuzioni o alla ricerca
di un’esistenza libera e dignitosa e che non sono
giustificati da alcuna necessità di tutela
dell’ordine pubblico.
Nella città di Bari vi è un’elevata
presenza di cittadini provenienti da altri paesi che
hanno affrontato e affrontano un difficile percorso
di inserimento sociale.
Questa Giunta ha assunto l’impegno
programmatico di fare del proprio territorio un
luogo di convivenza pacifica fra differenti culture
attraverso la creazione di politiche di inclusione
sociale finora assenti.
La presenza di un centro di permanenza
temporanea è contraria agli obiettivi di
solidarietà, convivenza e superamento delle
differenze sociali ed economiche che impediscono una
reale uguaglianza fra gli individui che formano la
nostra comunità, che questa Amministrazione
persegue.
Il fenomeno migratorio non può essere
considerato un problema di ordine pubblico, ma una
sfida per la comunità locale e nazionale di apertura
all’alterità e di attenzione che si manifesta in un
intervento concreto a favore del superamento delle
condizioni oggettive, tra le quali le profonde
limitazioni all’accesso ai diritti politici, civili
ed economici garantiti ad ogni individuo, presenti
nei paesi di origine.
La decisione in merito all’apertura di
tale struttura è stata presa senza che gli organi
istituzionali di questa amministrazione (Giunta,
Consiglio Comunale, Commissioni Consiliari) fossero
consultati in una sorta di condizioni di extra
territorialità per la quale non sono valse nè le
regole istituzionali valide per ogni intervento sul
territorio di una comunità nè l’interlocuzione con
la comunità interessata.
Riconoscendo il pieno rispetto dei
diritti inviolabili dell’uomo e dei popoli, in
conformità ai principi costituzionali e alle norme
del diritto internazionale che promuovono la
cooperazione tra i popoli, un diritto fondamentale
delle persone e dei popoli;
Ritenendo che, come affermano numerose
risoluzioni dell’Onu e dell’Organizzazione per la
sicurezza e la cooperazione in Europa, per sostenere
e promuovere l’affermazione dei diritti umani, la
cultura della pace, della cooperazione
internazionale e dell’integrazione etnico culturale
sia indispensabile il contributo di ogni persona,
organismo sociale e istituzionale;
Considerato che i problemi legati
all’immigrazione hanno ormai assunto una dimensione
tale da investire direttamente le comunità locali e
la vita della gente e che, come sancito dalla stessa
Corte Costituzionale agli enti autonomi territoriali
compete “il ruolo di rappresentanza generale degli
interessi della comunità (…) e di prospettazione
delle esigenze e delle aspettative che promanano da
tale sfera comunitaria”;

Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato

In applicazione dei principi contenuti
nell’art.3 pp. 2 – 8 -13 dello Statuto comunale,

Il Consiglio comunale

Visto l’art. 42 c. 2 D. Lgs. 267/2000;
Visto il D. Lgs. 267/00 e ss. mm. e ii.;
Visti gli artt. 2 – 3 – 10 – 11 e 13
della Costituzione Italiana;
Udita la relazione del Sig. Assessore e,
ritenuta di accoglierla;
Preso atto che sulla proposta di
deliberazione di che trattasi sono stati formulati i
pareri prescritti dall’art.49 D. Lgs. 267/2000
Visto il parere favorevole di regolarità
tecnica espresso in atti dal Dirigente della
Ripartizione Pubblica Istruzione Politiche Giovanili
Politiche per l’Infanzia Accoglienza e Pace atteso
l’indirizzo programmatico dell’Ammmistrazione;
Ritenuto di omettere il parere di
regolarità contabile in quanto il presente
provvedimento non comporta adempimenti contabili;
Vista la scheda di consulenza giuridica
del Segretario Generale che forma parte integrante
del presente provvedimento;

D E L I B E R A

1) Esprimere, per le motivazioni in
narrativa precisate e che si intendono integralmente
riportate, la netta contrarietà di questa Comunità e
della sua Amministrazione di ospitare un centro di
permanenza temporanea sul proprio territorio ,
indipendentemente da qualsiasi tipo di gestione
dello stesso.
2) Sostenere tale contrarietà nei
confronti della Prefettura della Provincia di Bari,
della Regione Puglia e del Governo Nazionale.
3) Attuare politiche di inclusione dei
migranti e non di materiale esclusione, attraverso
reti territoriali di accoglienza con il compito di
promuovere iniziative culturali, di ricerca, di
educazione e di informazione;
4) Impegnare il Sindaco e la Giunta
Comunale della città di Bari a tenere costantemente
informato il Consiglio Comunale su tale questione.
5) Dichiarare il presente provvedimento,
con voti unanimi resi per alzata di mano,
immediatamente eseguibile, stante l’urgenza, ai
sensi dell’art.134, IV^ comma del T. U. del 18
agosto 2000 n.267.