Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Deportazioni – Il governo italiano ci riprova?

Intervista alla senatrice Tana De Zulueta

Si è svolta oggi una conferenza stampa dei parlamentari dell’opposizione presso la Sala stampa della Camera dei Deputati per denunciare quanto sta avvenendo a Lampedusa e nei CPT e CdI di Crotone e Caltanissetta.

La notizia dell’ennesima espulsione di massa da Lampedusa verso la Libia avvenuta ieri sera, nonostante il recente intervento del Parlamento Europeo e della Corte Europea di Strasburgo, conferma la volontà del governo di non rispettare le leggi e le convenzioni internazionali in materia di diritti umani, di diritto alla difesa e di diritto d’asilo.
Nei giorni scorsi, durante le visite di parlamentari, si è registrato un ulteriore negazione del diritto alla difesa dei migranti trattenuti. La discrezionalità e l’arbitrio a cui sono sottoposti gli immigrati nei centri di detenzione cresce nonostante le condanne internazionali e le testimonianze di quanti, giornalisti e tecnici della Commissione Europea, hanno denunciato le conseguenze terribili dei respingimenti, anche in termini di vite umane.
Di fronte alle tragedie umane e alla gravità della situazione abbiamo deciso di dar vita ad una “unità di crisi” composta da parlamentari, associazioni, partiti, movimento antirazzista, avvocati, medici e tutti i soggetti della società civile che hanno contrastato in questi anni le politiche razziste del governo.
L’unità di crisi interverrà nei luoghi di sbarco, di trattenimento e reclusione dei migranti, cercherà di garantire la tutela legale e il rispetto dei diritti di ognuna delle persone.
Si farà da tramite fra le situazioni di emergenza e i luoghi in cui portare le istanze che i migranti presenteranno (Tribunali, Corte Europea, Parlamento Europeo, organizzazioni umanitarie internazionali e agenzie delle Nazioni Unite) affinché venga applicato il principio di non refoulemant (non respingimento) verso paesi come la Libia che non possono offrire alcuna garanzia di protezione, di rispetto dei diritti e i cui governi si sono già resi responsabili di gravi crimini e violazione delle convenzioni internazionali.”

Questo il comunicato stampa sulle iniziative promosse attraverso la conferenza stampa per il prossimo periodo.

Abbiamo intervistato la senatrice Tana De Zulueta
[ascolta ]

Domanda: Attraverso la conferenza stampa sono state denunciate nuove deportazioni da Lampedusa. Cosa sta succedendo?

Risposta: La conferenza stampa è stata convocata su proposta dell’Arci, una proposta sottoscritta da un gruppo di parlamentari dell’opposizione, sia della Camera che del Senato, per richiamare l’attenzione e suonare l’allarme su una notizia, mai confermata, ma nemmeno smentita dal Governo, sulle espulsioni, respingimenti verso la Libia. Nemmeno il numero delle persone è stato chiarito: sono ottanta, sono centocinquanta? È avvenuta nottetempo?
Noi consideriamo e abbiamo denunciato questa operazione subdola – anche insieme all’avvocato che ha fatto il ricorso alla corte di Strasburgo a nome di un gruppo di migranti a rischio di espulsione in Libia – un atto di sfida, una vera e propria provocazione da parte del governo che, a dispetto di una decisione della Corte (che aveva già accolto il ricorso, nel senso che aveva bloccato l’espulsione), l’Italia continua con queste deportazioni sommarie, verso un paese che è un paese a rischio, dove i diritti umani sono calpestati. Non solo, ma queste persone sarebbero a rischio di ulteriori espulsioni verso paesi dove non ci sono garanzie.

D: Cosa vi fa temere che siano avvenute nuove espulsioni?

R: La notizia è uscita sull’ansa di Palermo ed è stata ripresa dal TG regionale e dal Messaggero, senza mai citare una fonte, o di polizia, o di governo, o almeno di un testimone oculare dell’avvenuto. Potrebbe essere una provocazione, lanciata ad arte, ed è un’ipotesi, o potrebbe essere – peggio ancora – un fatto realmente avvenuto. Ciò significherebbe che noi, Paesi europei, dove le cose dovrebbero svolgersi a norma di diritto, siamo arrivati alle espulsioni clandestine, espulsioni effettuate di notte, senza più nemmeno la finzione della tutela delle procedure, quelle previste dalla Bossi Fini, che noi consideriamo veramente incostituzionale, ma che comunque prevedono un percorso.

D: Cosa intendete fare come parlamentari?

R: Abbiamo chiesto al governo di riferire e di chiarire queste circostanze: è vero? Non è vero? Cos’è accaduto? Chi hanno mandato, dove e perché? E questo è il minimo.
L’altra cosa, che abbiamo fatto e annunciato in conferenza stampa, è stata la costituzione di una unità di crisi per far fronte alle emergenze – che molto probabilmente si moltiplicheranno adesso che inizia l’estate – in modo che ci siano sempre parlamentari, avvocati, rappresentanti delle organizzazioni non governative, del mondo dell’associazionismo, pronti ad andare nei centri di permanenza e nei centri di detenzione, dove le persone appena giunte in Italia vengono rinchiuse. Nella speranza, in questo modo, di tutelarli e di dargli degli strumenti di difesa e di tutela dei loro diritti.