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Di detenzione amministrativa si muore

Un progetto di inchiesta sui decessi nei CPT e nei CIE dal 1998 ad oggi

700x420_di_detenzione.jpgDall’approvazione della Legge 40/1998, meglio conosciuta come Legge Turco-Napolitano passando per la Bossi Fini, abbiamo imparato a conoscere il fenomeno dell’internamento dei migranti in strutture di detenzione per “clandestini“.

Da allora, migliaia sono state le persone rinchiuse dentro questi centri detentivi, e molte di queste hanno visto la fine della loro esistenza proprio lì dentro.
Come si è pronunciata la Magistratura? E qual è stata la posizione delle Procure della Repubblica? Queste sono solo alcune delle domande che hanno suscitato il nostro profondo interesse rispetto a questi eventi.

L’intenzione di questo progetto di inchiesta, nasce quindi dalla necessità di andare a conoscere e raccontare nel dettaglio, attraverso lo studio dei documenti e le testimonianze dirette di chi ha conosciuto e vissuto quei momenti, i casi di decesso all’interno dei CPT e dei CIE.

Siamo consapevoli si tratti di un progetto ambizioso, forse unico nel suo genere, che va oltre le righe per andare a muoversi all’interno dei tortuosi meandri della burocrazia, andando a toccare un tema ancora poco conosciuto che tratta di “sconosciuti” e di numeri chiamati più semplicemente “clandestini“. Ma è proprio partendo da questa grande ambizione che vogliamo realizzare un progetto d’inchiesta aperto e allargato alle varie identità interessate, soggettive e/o collettive.

Siamo convinti che è soltanto grazie al lavoro di cooperazione tra tanti e tante che si possa arrivare a raggiungere l’obiettivo prefissato: diffondere la verità semplicemente addentrandosi e raccontando i fatti.

Per fare questo, c’è la consapevolezza quindi della necessità di realizzare un percorso partecipato con tutti e tutte coloro che vogliono contribuire a ricostruire e raccontare ogni singolo caso. Pertanto stiamo cercando studiosi ed esperti dei diritti umani e delle tematiche del diritto dell’immigrazione, fotografi, videomaker, giornalisti, grafici, internauti, mediatori culturali e tutti coloro, singoli, associazioni e organizzazioni non governative, disposti a mettere a disposizione di questo progetto le loro conoscenze ed esperienze per raccontare, attraverso le immagini e le parole, verità dimenticate o nascoste.

Per partecipare, visita il sito www.meltingpot.org e inviaci una e-mail con i tuoi dati, le tue esperienze ed i tuoi contatti a [email protected] entro il 9 maggio 2015.

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