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Direttiva del Ministero dell’Interno sui minori non accompagnati richiedenti asilo

Diritto di asilo - Più tutela per i minori non accompagnati.

Il testo è entrato in vigore l’8 marzo.

La direttiva “favorisce la presentazione della richiesta d’asilo e riduce i tempi d’attesa – per il suo affidamento ad un servizio appositamente dedicato – dall’arrivo del minore in Italia fino alla consegna della sua domanda d’asilo da parte del tutore”. L’obiettivo della direttiva – secondo il Ministero dell’Interno – è di “evitare che il ragazzo scappi e finisca nella rete dello sfruttamento senza alcuna tutela giuridica ma, soprattutto, che diventi un invisibile”.

Cosa prevede al direttiva?
La direttiva stabilisce che, all’arrivo in frontiera, il minore, dopo la presa in carico del giudice tutelare, sia subito affidato al Sistema Nazionale di Protezione per Richiedenti Asilo (PNA) e non ad una struttura qualsiasi come finora è accaduto.
Il Sistema di Protezione, infatti, ha competenza e formazione per seguire il minore aiutandolo nella difficile fase di inserimento in un contesto culturale nuovo e diverso.

All’art. 1 viene stabilito che al momento dell’arrivo siano subito date al minore tutte le informazioni necessarie sui suoi diritti e le opportunità legali esistenti. In teoria sarà sufficiente che manifesti la volontà di chiedere asilo per far partire la procedura.

Finora il minore straniero non accompagnato, anche se richiedente asilo, veniva affidato dalla Questura all’ente locale, in attesa che gli venisse nominato un tutore. In principio era accolto, quindi, in un servizio genericamente individuato in base alla disponibilità sul territorio e solo in un secondo momento era inserito nel Sistema di protezione nazionale.

Scarica il testo della direttiva