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Diritto alla salute – Il virus del razzismo. I materiali dell’incontro

Obiezione, disobbedienza ma anche messa in rete di progetti e costruzione di campagne comuni

Di seguito proponiamo gli interventi audio del dibattito che ha approfondito la questione della soppressione del divieto di segnalazione, in generale ha affrontato il tema della salute collettiva, di migranti e non, per proiettare in una prospettiva futura le pratiche e le ricchezze già oggi esistenti.

L’introduzione di Luca Bertolino dell’Associazione Razzismo Stop
La norma che riguarda la soppressione del divieto di segnalazione è passata al Senato ma crediamo purtroppo venga approvata anche alla Camera. Abbiamo ritenuto utile incontrarci per attrezzarci subito e affrontare la nuova normativa. Siamo stati piacevolmente sorpresi dall’indignazione diffusa che ha preso corpo dopo l’approvazione del Senato. Noi, dal canto nostro, con l’attivazione del punto di inform/azione Rights Now, Diritti Ora, abbiamo pensato di dare un contributo per affrontare lo scenario che verrà a delinearsi, mettendoci in rete con altri. All’ordine del giorno c’è però il problema del come mettere in campo una campagna efficace. Con questa prospettiva vorremmo affrontare la discussione di questa sera.
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L’intervento dell’Avv. Marco Paggi del Progetto Melting Pot Europa e membro del direttivo dell’ASGI
Il pacchetto sicurezza contiene, oltre alla cancellazione dell’art 35 del Testo Unico sull’immigrazione, anche svariate altre chicce, tutte nel senso dell’istituzione di un diritto speciale destinato a valere, in questo caso, per gli stranieri. Un diritto che si caratterizza sempre di più per prevedere delle sanzioni che non sono tanto riferite alla violazione, nel senso oggettivo del termine, quanto alla qualità intreinseca del soggetto. La soppressione del divieto di segnalazione è collegata ad un’altra delle norme di cui si prevede l’introduzione con il pacchetto sicurezza, cioè il reato di ingresso e soggiorno irregolare. Non esiste oggi giurisprudenza in grado di risolvere il dubbio se vi sia o meno – nel caso di approvazione della norma – un vero e proprio obbligo di segnalazione degli stranieri irregolari.
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L’intervento di Nicola Grigion del Progetto Melting Pot Europa
Obiezione di coscenza, disobbedienza, capacità delle reti di assistenza di far fronte alla situazione, ma anche consapevolezza che non si tratta di una norma che colpisce solo i migranti. Si tratta di un ritorno al medioevo. Questo non lo possiamo accettare ed a partire dalla possibilità delle regioni di regolare la materia sanitaria, dobbiamo costruire nel territorio una campagna per la vera sicurezza di tutti.
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L’intervento del Dott. Carlo Belloni, chirurgo, membro del consiglio di amministrazione di Medici Senza Frontiere, Italia
Da medico, dico che vedo con paura, con timore, con preoccupazione, cadere questo rapporto di confidenzialità che deve esserci assolutamente tra medico e paziente. Ci saranno una percentuale enorme di obiezioni. Vedo con grande timore la paura da parte del paziente che arriverà davanti al medico con questo interrogativo: cosa farà questo medico, prima ancora di darmi le cure. La messa in campo di qesto interrogativo sega alla base questo rapporto fondamentale di empatia fondamentale.
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L’intervento dell’Avv Mila Masciadri di Emergency, Padova
Ho imparato che fare medicina è possibile solo se è possibile curare tutti, indipendentemente dalla razza, dalla nazionalità, dal sesso, dalla religione
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L’intervento di Sara ferrari, Caritas Diocesana, Padova
Devo ancora capire come posso ottenere il diritto alle cure mediche per le vittime di tratta comunitarie, messe nel limbo con l’entrata della romania nell’Unione Europea e mi trovo oggi a discutere dell’impossibilità di curare i migranti irregolari.
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La risposta dell’Avv. Marco Paggi agli interrogativi posti da Sara Ferrari
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L’intervento del Dott. Roberto Marinello, pediatra, impegnato nelle brigate sanitarie dell’Ass. Ya Basta nel Sud del mondo.
Credo che il problema riguardi complessivamente la salute pubblica di tutti anche perchè da anni assistiamo alla privatizzazione, alla precarizzazione del sistema ospedaliero e di chi vi lavora. Abbiamo bisogno di prendere parola insieme, italiani e stranieri su quello che sta avvenendo
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L’intervento della Dott.ssa Pervinca Rizzo, ginecologa
Facciamo qualcosa, tutti insieme per le donne che continuamente subiscono questa situazione e che dopo l’approvazione di questo provvedimento pagheranno ancora di più
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L’intervento di Vilma Mazza dell’Associazione Ya Basta
Pensiamo da subito alla messa in rete delle realtà del territorio per dare un messaggio diverso. Agli stranieri perchè non abbiano paura, agli italiani perchè insieme si possa conquistare qualcosa per tutti
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Le conclusioni ed i saluti di Luca Bertolino dell’Ass. Razzismo Stop
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Vedi anche:
Pacchetto sicurezza – Il medioevo della moderinità. Non approvate il provvedimento
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