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Diritto di voto – Quali sono le scelte del Governo?

Il Consiglio dei Ministri in questi ultimi mesi, su proposta del ministro dell’Interno Giuliano Amato, ha bloccato le modifiche degli Statuti comunali di diverse amministrazioni in merito all’introduzione del diritto di elettorato attivo e passivo ai cittadini di provenienza extracomunitaria e agli apolidi.

Si tratterebbe di un annullamento straordinario “a tutela dell’unità dell’ordinamento”, ai sensi dell’articolo 2, comma 3, della legge n. 400 del 1988. Questa la motivazione resa pubblica sul sito del ministero dell’Interno.

I Comuni bocciati – Il Consiglio dei Ministri n.5 del 30 giugno 2006 ha annullato le modifiche statutarie adottate dai Comuni di Ragusa, Calenzano (Firenze) e Bassano Romano (Viterbo), nonché dalla provincia di Pisa.
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 31 agosto 2006, procede con l’annullamento delle delibere consiliari adottate dai Comuni di Perugia, La Spezia e Cesena.
Ma cosa sta succedendo?
Una domanda che sorge spontanea e che si stanno ponendo in molti. Che fine farà tutto il lavoro portato avanti in questi anni dai Comuni? Cosa ne sarà del disegno di legge presentato dall’Anci che poteva costituire una base importante da cui partire verso una legge nazionale?

Abbiamo chiesto un commento a Roberto Faure, avvocato di Genova consulente per diversi Comuni in tema di diritto di voto, e a Beppe Caccia ex assessore di Venezia.

Roberto Faure, espone le sue perplessità: “Questi provvedimenti di annullamento per alcuni coraggiosi Comuni provengono da un governo da cui ci si aspettava tutt’altro. Il segnale non è positivo perché se da un lato una legge nazionale era auspicabile (e la strada percorsa dai comuni era l’unica possibile fin d’ora),dall’altro non c’è un dibattito politico su questo tema. Quindi questo segnale è alquanto inquietante.
Ascolta l’intervista completa [4.13 m.]
Leggi Voto immigrati – Requiem governativo?

Beppe Caccia: “Queste decisioni sono in perfetta linea con quelle prese lo scorso anno dal governo Berlusconi.[..] La motivazione “legalista” che è stata portata fa riferimento ad una recente sentenza del Consiglio di Stato che dichiarava di competenza dello Stato le decisioni in materia elettorale. Ma questa decisione fa giurisprudenza e non è una legge a cui fare riferimento. C’è una scelta politica che avviene proprio nel momento in cui si è aperta una discussione (limitata e fuorviante) sul tema della cittadinanza”.
Ascolta l’intervista completa [6.45 m.]

Inoltre:
le dichiarazioni di Fabio Sturani, Vice Presidente dell’ANCI con delega sull’immigrazione, con cui si rammarica della decisione del Consiglio dei Ministri.
Il commento del sindaco di Cesena, Giordano Conti.

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A cura di Milena Zappon