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Domenica 19 marzo a Venezia: in marcia per l’umanità

Una giornata per dare corpo e parola a chi non accetta in Veneto e ovunque un presente di odio e barbarie

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Domenica 19 marzo piazzale della Stazione Santa Lucia di Venezia alle ore 14.00.
L’appuntamento si concluderà con un happening finale in Campo Sant’Angelo.
Sul palco di Campo Sant’Angelo saranno con noi:
Pierpaolo Capovilla, Sandro Jouex, Beppe Casales, Anna Garbo.
L’iniziativa si concluderà con un concerto afro beat con uno dei più bravi chitarristi senegalesi Papiss Diof nella formazione Peace Diouf accompagnato Moulaye Niang alla batteria.

Al concentramento in piazzale Stazione Santa Lucia ci sarà un intervento di danza urbana della Compagnia Via.
Durante il corteo la marching band Murga Saltinbranco e un’azione di Società per azioni.


Nell’agosto del 2015 siamo partiti da NordEst diretti verso l’Ungheria dove stava ricomparendo il primo dei tanti muri materiali eretti per bloccare il flusso di migranti in fuga dai propri paesi. Dal quel viaggio ha preso il via la campagna #Overthefortress: in tante e tanti, da tutta Italia, abbiamo percorso la rotta dei Balcani; da Vienna passando per Idomeni fino alle isole greche abbiamo conosciuto e narrato direttamente la realtà, guardato negli occhi e stretto la mano a migliaia di donne, uomini, bambini, anziani in cammino.

Ci siamo mescolati a loro e ascoltato le tante ragioni che li muovono in questo disperato viaggio; abbiamo compreso i loro bisogni e desideri, messo in campo azioni concrete di supporto nel campo di Idomeni. Siamo stati sui confini chiusi dell’Europa Fortezza, come Calais e il Brennero, per poi ritornare nei campi di Salonicco e ripartire in un viaggio di inchiesta attraverso il Sud Italia, sulla rotta del Mediterraneo centrale. Abbiamo visitato centri di “accoglienza” inumani, ghetti fatti di baracche dove i migranti sono iper-sfruttati incontrando anche un’incredibile ricchezza di iniziative di buona accoglienza e solidarietà nati dalla cooperazione sociale tra “italiani” e “migranti”.

I confini che discriminano e respingono però non sono solo quelli distanti centinaia di chilometri da noi. Li troviamo eretti e tangibili anche dentro i nostri territori. Sono visibili nei centri d’accoglienza isolati e disumani, sono fatti di rifiuto, di violenza e di razzismo diffuso nelle nostre società.
Si materializzano in quei comitati anti-profughi cavalcati dalla destra xenofoba e, in molti territori, trovano la complicità delle amministrazioni comunali che, rifiutandosi di accogliere, rendono impossibile lo svuotamento delle strutture sovraffollate.

Altri muri materiali ed immateriali stanno per essere eretti: sono quelli del Governo Gentiloni che vuole riaprire un CIE in ogni regione, aumentare i rimpatri forzati tramite gli accordi bilaterali con i paesi di origine dei migranti e contrarre ulteriormente il diritto d’asilo togliendo la possibilità di ricorrere in appello per il richiedente protezione internazionale. Con queste proposte il Governo italiano si pone nel solco delle politiche europee che hanno imposto l'”approccio Hotspot” e l’identificazione forzata dei migranti nel Paese comunitario di ingresso, e che hanno prodotto il vergognoso accordo UE-Turchia del 18 marzo 2016 con cui si assegna alla Turchia, in cambio di 6 miliardi di Euro, il ruolo di gendarme d’Europa. Nel frattempo però si chiudono cinicamente gli occhi di fronte ai morti nel Mediterraneo: in 13 mesi sono più 5.000 le vittime dell’assenza di canali umanitari sicuri!

Queste politiche di chiusura e contrazione totale dei diritti fondamentali, di fatto, legittimano un clima di intolleranza e odio che si manifesta in tutto il Paese.
In particolare il Veneto è diventato un caso nazionale: centri indecenti nei quali sono ammassate le persone, presidi fissi contro l’accoglienza, striscioni che promettono “l’’inferno ai profughi”, attentati incendiari contro le strutture ricettive, il rifiuto di ben 250 Sindaci ad accogliere i richiedenti asilo, comitati di cittadini persino contro la micro-accoglienza, ignobili istigazioni al suicidio.

In Veneto si sta superando il confine invalicabile tra umanità e barbarie.

Dobbiamo reagire di fronte alla violenza dei gesti e delle parole, alla guerra verso i migranti che rende più aridi i nostri territori. Non limitiamoci allo sdegno personale ma rendiamo visibile la solidarietà e quel tessuto sociale ricco di cittadini, associazioni, enti, operatori che lavorano quotidianamente per l’accoglienza e il rispetto dei diritti.

Per questo, proprio a partire dal Veneto, raccogliamo l’appello internazionale promosso dall’Hotel City di Plaza di Atene che invita alla mobilitazione sabato 18 marzo in occasione dell’anniversario dell’accordo UE-Turchia.
Crediamo che domenica 19 marzo possa essere l’occasione per dare corpo e parola al Veneto che accoglie, come la Marcia dei 1.000 piedi sul Montello ci ha dimostrato.

Costruiamo una grande giornata di incontro e di mobilitazione regionale per i diritti dei migranti e per esigere una buona accoglienza diffusa.
Facciamolo tutti assieme, costruendo assemblee e momenti di confronto aperti e plurali in tutte le città, percorsi veri e partecipati con le tante persone che credono sia possibile costruire una società dove l’umanità prevale sulla barbarie.

Il 19 marzo a Venezia è una sfida: la possibilità di aprire uno spazio
pubblico in cui tante e tanti si possano riconoscere, per chi crede che
sia possibile costruire una società dove l’umanità prevale sulla barbarie.
La vinceremo solo se riusciremo a portare altri a marciare con noi, al
nostro fianco, side by side.

Campagna #overthefortress

– Invitiamo chi si riconosce in questo appello ad organizzare momenti di incontro in tutto il Veneto e a darcene comunicazione.

– Invitiamo a costruire per questa data iniziative che possano rispondere alle esigenze che ogni territorio può esprimere.

Per informazioni e contatti:
[email protected]
– www.meltingpot.org
Pagina Facebook

Verso il 19 marzo
Marghera (VE)Mercoledì 15 febbraio alle ore 18:00 – Sala Municipio Marghera, piazza Mercato
PadovaSabato 18 febbraio alle ore 10.00 – Ristorante Strada Facendo, Via Chiesanuova 131
TrevisoGiovedì 23 febbraio alle ore 20.45 – Sala verde di Palazzo Rinaldi, pza Rinaldi 1/A
VicenzaMercoledì 1 marzo alle ore 20.45 – Sala del centro civico dei Ferrovieri, via Francesco Rismondo
VeneziaGiovedì 2 marzo alle ore 18.00 – Sala San Leonardo, Strada Nuova
PadovaGiovedì 2 marzo alle ore 20.30 – Sede Progetto Melting Pot, vicolo Pontecorvo, 1