Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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da Il Manifesto del 18 giugno 2004

Due giornate migranti di Cinzia Gubbini

Oggi e domani in 20 città per i permessi e contro i cpt

Roma – I padri comboniani, che finalmente si portano dietro «tutta la banda» – cioè diversi ordini di missionari, associazioni cattoliche e laiche – si inventeranno modi «creativi» per parlare dei centri di permanenza temporanea in Italia. Contemporaneamente in venti città, oggi e domani, sono in programma manifestazioni e sit-in. Obiettivo: riportare all’attenzione un paio di problemi che assillano in Italia più di due milioni di abitanti, cioè i cittadini stranieri. I punti al centro della protesta saranno due: il permesso di soggiorno e i cpt.

Per i centri la parola dei missionari comboniani – che hanno promosso l’appuntamento – è scevra da ogni artefatto: «Vanno chiusi punto e basta. Sono una vergogna – dice padre Giorgio da Castelvolturno – lo dico come missionario, ma soprattutto come uomo. Ho visitato il centro di Lamezia Terme e ho visto delle cose inaccettabile: in quei posti si crea una psicosi collettiva, le persone si fanno del male, spinti dalla condizione in cui vivono». All’appello dei padri comboniani hanno risposto associazioni ecclesiali e laiche, tra cui Pax Christi, i Beati costruttori di pace, il Cimi – la conferenza degli istituti missionari – la Comunità San Benedetto di Genova e la Comunità Le Piagge di Firenze. Oggi è per lo più la giornata dedicata alle proteste anti-cpt, mentre domani si svolgeranno, prevalentemente, manifestazioni che puntano il dito contro gli effetti più nefasti della legge Bossi-Fini per quanto riguarda la permanenza in Italia degli immigrati. Le cose, infatti, stanno precipitando: l’ottica securitaria che ispira la Bossi-Fini ha scatenato il putiferio. Il tempo per i rinnovi dei permessi è aumentato in modo intollerabile. In alcune città occorre aspettare anche più di un anno, nel frattempo il famoso «cedolino» impedisce di vivere una vita normale: le aziende non assumono senza il documento «vero», a volte è impossibile iscrivere i figli a scuola, oppure viene revocata la residenza. E poi, sta arrivando l’estate, e sono migliaia le persone che non potranno partire per le vacanze. Le diverse associazioni, i centri sociali, i comitati antirazzisti, oltre al Tavolo migranti, che hanno indetto le mobilitazioni chiedono che il permesso di soggiorno sia sganciato dal lavoro anche in virtù della estrema flessibilizzazione delle forme contrattuali introdotta dalla legge Biagi.

A questo si aggiungono richieste anche più dettagliate. A Verona chiedono il permesso di ricerca lavoro della durata di un anno, il rilascio di ricevute con valore legale per la patente, la tessera sanitaria, la ricerca della casa, l’eventuale mutuo. A Torino. oltre al focus sul cpt, si rammenta la precaria situazione della popolazione rom. Altre mobilitazioni si svolgeranno a Vicenza, Parma, Firenze, Napoli, Palermo, Rovigo, Treviso. In tutto, una ventina di città. In piazza oggi scende anche Lucca. L’appuntamento è alle 18 in piazza San Michele per protestare contro un’espulsione esemplare del clima corrente: quella di Salah Chufka, rappresentante della comunità marocchina. Il ricorso si discuterà in tribunale il 29 giugno. Alla manifestazione ha aderito anche la provincia.