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ER – Eletto vice presidente Consulta regionale dei cittadini stranieri

Tratto da emiliaromagnasociale.it

Roland Jace, 40 anni, albanese, in Italia da oltre un decennio, è stato eletto all’unanimità vice presidente della Consulta regionale per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri. Presieduta da Anna Maria Dapporto, assessore alle Politiche per l’immigrazione, la Consulta, prevista dalla legge regionale 5 del 2004, è un organismo composto complessivamente da 34 persone (soggetti istituzionali, parti sociali, privato sociale), più tre invitati permanenti. Al suo interno sono presenti 18 rappresentanti di cittadini stranieri, due per ciascun ambito provinciale, provenienti da 14 Paesi differenti; la metà sono donne.

“Con la nomina del vice presidente – dichiara Anna Maria Dapporto – la Consulta regionale ha compiuto un adempimento non solo formale, poiché i membri stranieri avevano giustamente chiesto qualche mese di tempo per approfondire la loro conoscenza reciproca. Ora, i rappresentanti dei cittadini stranieri nella nostra regione hanno un portavoce che ha già fatto esperienza con il Forum delle associazioni degli stranieri della Provincia di Bologna, e ciò – conclude l’assessore – rafforzerà la convinzione della Regione, ma anche di molti enti locali, che le politiche di integrazione devono vedere i cittadini stranieri sempre più come protagonisti e come soggetti attivi delle politiche, come già avviene in altri Paesi”.

Roland Jace è nato a Tirana, in Albania, nel 1966. Dopo aver frequentato l’istituto di lingue straniere si è laureato all’Università in Storia e letteratura francese contemporanea. Arrivato in Italia nel 1988, ha ottenuto l’equipollenza della laurea in lingue – indirizzo socio-storico all’Università di Pisa. Nel 1992 si è trasferito a Bologna, dopo un corso formativo in comunicazione interculturale seguito a Bruxelles. Dal 2003 lavora all’assessorato alle Politiche sociali del Comune e si occupa della regolarizzazione della permanenza sul territorio dei minori in tutela, affidamento e/o in carico ai servizi sociali e dei loro familiari. Nel periodo 2003-2005 è stato presidente del Forum metropolitano delle associazioni dei cittadini non comunitari di Bologna e Provincia. “Negli ultimi cinque anni – dice Jace – la vita quotidiana dei cittadini stranieri è stata segnata dalla legge Bossi-Fini e dai suoi regolamenti attuativi che paiono fatti apposta per disseminare di ostacoli la vita quotidiana delle persone. Come estremo regalo, pochi giorni fa è stato deciso dal governo uscente che d’ora in poi il rinnovo del permesso di soggiorno costerà 70 euro: è l’ennesima vessazione che non ci trova d’accordo. Nessuno (enti locali, sindacati, terzo settore) è stato consultato, tantomeno i rappresentanti degli stranieri”.

“Dalla Regione – aggiunge Jace – ci aspettiamo molto, non solo in sede locale, perché ad oggi l’Emilia-Romagna è la prima in Italia ad aver approvato sia la legge regionale sull’immigrazione che una programmazione triennale interassessorile sull’integrazione sociale, ma anche un contributo per il nuovo governo per modificare la legge nazionale, la 189 del 2002, concedendo il diritto di voto amministrativo agli stranieri residenti in Italia da cinque anni, stabilendo la cittadinanza italiana per i bambini nati qui, costruendo una nuova legge sul diritto d’asilo. L’Emilia-Romagna può dare un contributo nazionale e mi auguro che la Consulta lavori in questa direzione”.