Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Ecco il testo della lettera indirizzata ai ministri Amato e Ferrero per chiedere la modifica del decreto flussi bis.

Con la lettera ai ministri dell’Interno e alla Solidarietà Sociale, prosegue la campagna per la richiesta di modifica del testo del decreto flussi bis.
Le richieste – specificate nel testo della lettera – riguardano la possibilità per i lavoratori stranieri, che hanno presentato la domanda di assunzione dall’estero nel 2006, di veder risolvere la propria situazione in tempi brevi e in loco, senza la necessità di uscire dall’Italia clandestinamente.

Signor Ministro,

Dando seguito a quanto deliberato nel Consiglio dei Ministri del 21/07/2006, il Governo si appresta a varare il cosiddetto “Decreto Flussi bis” che consentirebbe di integrare con ulteriori 350.000 ingressi la quota di ingressi per lavoro già programmata con il Dpcm 15/02/2006.
Riteniamo che la scelta di riaprire i flussi di ingresso adeguandoli all’entità delle domande di nullaosta presentate in occasione del primo decreto-flussi, sia non solo una scelta di equità, ma anche un atto di realismo: a fronte di 170.000 ingressi programmati con il Dpcm del 15/02/2006 le domande avanzate hanno oltrepassato la soglia delle 500.000 unità.
Come da Lei stesso dichiarato, unitamente ad altri autorevoli esponenti del Governo, la stragrande maggioranza delle domande di nullaosta pervenute alla Pubblica Amministrazione riguarda lavoratori non comunitari già presenti nel territorio nazionale ed in attesa di regolarizzare la propria posizione lavorativa e di soggiorno. Tale drammatica situazione che penalizza, oltre ai lavoratori non comunitari, anche le istanze ripetutamente espresse dai datori di lavoro, rivela con assoluta chiarezza i profondi limiti e le gravi incongruenze che caratterizzano i dispositivi attualmente preposti alla regolamentazione degli ingressi per lavoro nel nostro Paese.

Nell’auspicare in tempi brevi un profondo ripensamento da parte del Governo in carica e del Parlamento degli strumenti normativi che attualmente regolano la materia, si ritiene opportuno fare appello alla Sua persona affinché nell’immediato e nelle contingenze dell’oramai prossimo “Decreto flussi bis”, quella stessa logica di equità e realismo che impone la riapertura dei flussi per l’anno in corso, sia in grado di individuare procedure specifiche e semplificate per il rilascio dei relativi nullaosta. A giudizio degli scriventi un ulteriore decreto-flussi dimensionato su 350.000 ingressi, che risulti fondato sulle ordinarie procedure di definizione delle domande e sul perpetuarsi della “finzione giuridica” secondo cui il lavoratore si troverebbe ancora nel Paese di origine al momento della presentazione della domanda, appare poco realistico e denso di problematiche, sicuramente destinato a lasciare per lungo tempo (si calcola due anni) nel limbo della “clandestinità in attesa di essere sanata” centinaia di migliaia di lavoratori, costretti al lavoro nero e costantemente ricattati dal quotidiano rischio di espulsione. Così come risulta assolutamente irrealistico pensare che, una volta conseguito il nullaosta, 350.000 lavoratori non comunitari possano tornare nel Paese di origine per acquisire il visto di ingresso presso le locali autorità diplomatiche e consolari italiane. Non si tratta, purtroppo, di previsioni ipotetiche, ma di valutazioni logiche, fondate sul reale andamento delle domande di assunzione presentate in occasione del primo decreto flussi 2006.
Come sostenuto nel Suo intervento al Convegno di Studio sui Flussi Migratori tenutosi a Genova, abbiamo bisogno di leggi in materia di immigrazione che siano sostenibili nella loro applicazione ordinaria: ne abbiamo urgente bisogno anche in questo caso, affinchè il “decreto-flussi bis” possa costituire un reale strumento di emersione dalla clandestinità e di valorizzazione delle risorse lavorative già presenti nei nostri territori.

Per questo facciamo appello alla Sua persona affinché modifichi lo “Schema di D.P.C.M. concernente la programmazione aggiuntiva dei flussi d’ingresso di lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello stato per l’anno 2006” introducendo:
1) Una procedura semplificata di disamina delle domande e di rilascio del nullaosta;
2) L’esclusione dell’obbligo di acquisire il visto di ingresso per i lavoratori non comunitari già presenti nel territorio italiano;
3) La possibilità per chi sia in attesa del rilascio del nullaosta e si trovi già in territorio italiano, di regolarizzare temporaneamente, fino alla definizione della procedura, la propria posizione di soggiorno e di lavoro producendo la documentazione comprovante l’avvenuta richiesta di nullaosta.

Sicuri della Sua attenzione, porgiamo i nostri
Distinti saluti,

la redazione del Progetto Melting Pot Europa