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Emergenza Minori Stranieri Non Accompagnati: sono 5.383 gli irreperibili

Un “esercito di minori fantasma” possibile preda delle mafie

Foto dal rapporto "I minori stranieri non accompagnati lungo il confine settentrionale italiano" realizzato da Intersos (2017)

C’è chi viene assoldato in qualche impresa del Nord, fa il manovale con le spalle schiacciate dal peso delle aspettative del nucleo familiare rimasto in Patria: “o mandi i soldi o qui tua madre e i tuoi fratelli muoiono di fame”. E si fa spremere per dodici, tredici, quattordici ore sotto il sole infernale estivo o sotto il freddo tagliente invernale. Per due soldi.

C’è chi arriva dopo un viaggio d’inferno, pagando il pedaggio delle frontiere africane che equivale agli stupri di gruppo delle guardie di confine. Arriva con la psiche a brandelli, ridotta come una vetrata che cade giù a pezzi mentre viene sventrata da un proiettile. E’ passato per i campi di lavoro di Khartum oppure dall’aridità del Sahara. Arrivano sfibrati in Europa, vengono accalappiati da cani senza pietà che li inseriscono nei giri delle prostituzione minorile delle metropoli italiane, oppure nelle provinciali di periferia: posti dimenticati da Dio ma ricordati da sedicenti uomini chiamati pedofili.

Altri sognavano di studiare, di poter essere aiutati da “mamma Europa”, essere protetti ed indirizzati in un futuro migliore: c’è chi si fa tutta l’Africa da solo a dodici anni per essere protetto dall’abbraccio europeo. “Non c’è posto per te e ne abbiamo già troppi” risuona a tutto decibel il megafono europeo pompato dai fanatismi isterici nazionalisti. Come mosche si sfregano le mani le organizzazioni criminali, fameliche: “li prendiamo noi, eccome se servono”.

Succede così che molti minorenni stranieri diventano giovani pusher, pedine delle mafie: è manovalanza a basso costo, prendono ancora meno dei ragazzetti italiani.
Con lo straniero non servono 600 euro ed il cinquantino, bastano meno soldi.

Come i ragazzini delle periferie del meridione. Dove la politica non vuole entrare per codardia. Dove si dovrebbero ricucire le distanze per ridare ossigeno ai sogni in apnea dei bambini. Dove invece le distanze vengono amplificate e c’è l’indifferenza, equazione della negazione dei diritti, del fango dell’ingiustizia, della puzza di mafia.

Quell’indifferenza che mette sul palmo della mano dei ragazzini la pistola anziché una penna. Quell’indifferenza dove attingono i facili giudizi della gente comune, pronta ad aizzare il dito sentenzioso. Si sentono padri onnipotenti da quattro soldi, pronti a vomitare slogan su dei minori che hanno conosciuto solo ombra, solitudine, violenza.

Ogni qual volta un minorenne finisce in percorsi illegali, è il fallimento degli adulti.
I minori stranieri non accompagnati (MSNA) presenti in Italia al 31 dicembre 2019 sono 6.054 (5.737 maschi e 317 femmine).
Le nazionalità più corpose sono Albania (1.676), Egitto (531) e Pakistan (501).

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Gli irreperibili, ossia i minorenni di cui si sono perse le tracce, sono ad oggi 5.383 1.

Ovvero più di cinquemila ragazzini usciti dai radar delle istituzioni e divenuti “fantasmi”, “invisibili” lavoratori senza diritti ed a fortissimo rischio.
E no, non è vero che la maggior parte si ricongiunge a propri familiari che vivono in altri paesi europei. Alcuni si. Ma alcuni, appunto. Irrequieti e impazienti di aspettare il troppo tempo di attesa dei ricongiungimenti familiari.
Ma sono una minoranza, la maggioranza resta in Italia ma diventa una folata di vento pronta a schiantarsi al primo muro.

Un “esercito di minori fantasma” ostaggio della criminalità organizzata, della violazione dei diritti, di una vita segnata e un futuro già scritto.
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Vulnerabili, senza difese, con alle spalle un progetto migratorio devastante, sono inseriti dalla criminalità organizzata nello spaccio e nella prostituzione minorile.
In tal senso, i dati dei reati dei minorenni stranieri in carico agli Uffici di servizio sociale confermano questo.

Nel 2019 2 i reati totali sono stati 18.215. Tra i più frequenti furto (5.550), rapina (1.911), stupefacenti (1.143), resistenza P.U. (1.040) e ricettazione (965).

Il reato che ha subito un incremento maggiore è quello dello spaccio di droga, +30 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente 3, indice proprio del binomio creatosi tra MSNA e mafie, con le organizzazioni criminali sempre più fameliche ed attente ai ragazzini non italiani vulnerabili.

Le mafie sono attente a stringere nella loro morsa, prima o poi mortale, anche i minorenni italiani.

I reati dei minorenni italiani nel 2019 4 sono 40.444: aumenta soprattutto lo spaccio di droga (+105 rispetto al 2018) 5.
Furto: 7.610; stupefacenti: 5.318, lesioni personali volontarie: 4.562; rapina: 3.457; ricettazione: 1.825; violenza: 1.997; minaccia: 1.669; armi: 1.488.

Emerge un dato allarmante: i minori, al di là della nazionalità, in situazione di disagio economico e sociale, diventano facilmente pedine nello scacchiere della criminalità organizzata. Che li seduce e poi abbandona, come una busta piena di spazzatura.

Furto, rapina ma soprattutto stupefacenti e ricettazione sono i reati più commessi. Reati che, a chi non vuol chiudere gli occhi nascondendosi dietro l’esile dito del giudizio, fanno parte di un mondo di delinquenza non spuria ma ben strutturata: fanno capo alla mafia.
I ragazzini ne diventano manovalanza.
I facili giudizi non sono permessi, però.

Qualunque uomo cresciuto in un quartiere disagiato del sud Italia sa che da ragazzino ha invidiato almeno una volta il baby boss di turno, quello che faceva l’impennata col cinquantino catturando gli sguardi adulanti delle ragazzine e quelli intimoriti dei coetanei, quello che a scuola non ci andava perché smerciava cocaina.
E questo fa schifo.

Perché a dodici anni si dovrebbe desiderare di fare il pompiere, l’astronauta, il calciatore.
Non il boss della malavita.
La mafia entra nei meandri più sperduti dell’innocenza, molesta la purezza dei pensieri dei bambini. La violenta.

C’è chi ce la fa a non farsi incatenare dall’ergastolo chiamato malavita.
C’è chi è troppo solo e piccolo per riuscirci. E ci casca.

Il bambino che finisce nel reticolo della delinquenza è frutto di questa perversione. Di questa allucinazione alterata che fa vedere il fango per sole, quando invece di solo fango si tratta.

Il minorenne straniero ed italiano che finisce nel cortocircuito dello smercio di stupefacenti e nei reati, è il risultato preciso di due addendi messi in colonna: assenza statale il primo, presenza seducente della mafia il secondo.

Con l’esercito dei minori fantasma i facili giudizi non sono permessi.

  1. Dato riferito al 31/12/2019
  2. Reati dei minorenni e giovani adulti in carico gli Uffici di servizio sociale per i minorenni – Ministero della giustizia, anno 2009 fino al 15/12/2019.
  3. 1.113 al 15 dicembre 2018.
  4. Reati dei minorenni e giovani adulti in carico gli Uffici di servizio sociale per i minorenni – Ministero della giustizia, anno 2009 fino al 15/12/2019.
  5. Rispetto allo stesso periodo

Pietro Giovanni Panico

Consulente legale specializzato in protezione internazionale ed expert prevenzione sfruttamento lavorativo. Freelance con inchieste sui MSNA, rotte migratorie, accordi illegittimi tra Paesi europei ed extra UE e traffici di armi.
Nel 2022 ho vinto il "Premio giornalistico nazionale Marco Toresini" con l'inchiesta "La guerra dei portuali genovesi contro le armi saudite".